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lunedì 07 aprile, 2025
Gioacchino Oscar Nigrelli

Gioacchino Oscar Nigrelli

Venerdì, 17 Maggio 2019 20:29

Disfunzione Erettile

La disfunzione erettile (DE) è definita come l’incapacità di ottenere e/o mantenere un’erezione sufficiente a permettere un rapporto sessuale soddisfacente.

Si stima che nel nostro Paese vi siano più di 2,5 milioni di uomini affetti da disfunzione erettile e questo numero è certamente sottostimato in quanto solo 1 paziente su 3 si rivolge ad un medico specialista ed i pazienti aspettano in media due anni prima di rivolgersi ad esso per parlare dei propri disturbi.

L’incidenza di tale disturbo aumenta all’aumentare dell’età.

La DE può essere determinata da FATTORI ORGANICI (patologie metaboliche, alterazioni ormonali, patologie neurologiche, interventi chirurgici in regione pelvica, farmaci, fumo di sigaretta, abuso di alcool) o da FATTORI PSICOGENI, più comuni nei giovani pazienti, che possono anche sovrapporsi alle cause organiche, aggravando la problematica erettiva.

ospedale giglio disfunzione erettile 1

DIAGNOSI

L’approccio al paziente che lamenta DE deve prevedere:

  1. un’anamnesi medica generale e sessuologica accurata;
  2. un attento esame obiettivo generale e dei genitali esterni;
  3. un numero minimo di esami di routine (colesterolo totale, HDL, LDL, trigliceridi, glicemia) e di esami ormonali (testosterone, prolattina, FSH, LH, PSA)
  4. esame ecografico con integrazione doppler del pene basale e dinamico

Tali accertamenti consentono nella maggior parte dei casi un orientamento diagnostico e le conseguenti decisioni terapeutiche. Ulteriori accertamenti strumentali devono essere considerati accertamenti di secondo livello, da effettuare in strutture specialistiche.

ospedale giglio disfunzione erettile 2

ospedale giglio disfunzione erettile 3

TRATTAMENTO

  • Il primo passo per affrontare la DE è quello di migliorare il proprio stile di vita: ridurre le fonti di stress, praticare regolare attività fisica, seguire un’alimentazione sana, smettere di fumare, perdere peso, ecc. Seguire queste regole non solo migliora la funzionalità erettile e previene il suo aggravamento, ma agisce come ottimo intervento di prevenzione primaria per gli eventi cardiovascolari.
  • I farmaci più noti legati alla terapia della DE sono gli inibitori dell’enzima fosfodiesterasi-5. Essi agiscono favorendo il rilassamento della muscolatura liscia dei vasi sanguigni del pene in presenza di uno stimolo erettile. Ciò si traduce in una amplificazione del meccanismo naturale di erezione, promossa da stimoli psicofisici di natura erogena. Questa terapia è solitamente molto efficace e ben tollerata. Gli effetti collaterali più comuni sono cefalea, vampate di calore, rossore cutaneo (tipicamente al volto), sensazione di naso chiuso, intolleranza gastrointestinale. La controindicazione più importante all’assunzione di questa categoria di farmaci è la concomitante assunzione “cronica o al bisogno” di nitrati o nitroderivati (vasodilatatori utilizzati nella terapia della cardiopatia ischemica).
  • Qualora i farmaci tradizionali dovessero fallire, si può proporre ai pazienti una prostaglandina che viene iniettata tramite apposito ago (autosomministrazione) direttamente all’interno dei corpi cavernosi dove agisce come vasodilatatore. In alternativa lo stesso principio attivo viene utilizzato sottoforma di gel ad applicazione intrauretrale
  • Un’alternativa all’utilizzo delle prostaglandine laddove i PDE5i non trovino efficacia è l’utilizzo del vacuum device. Si tratta di un meccanismo che crea una depressione intorno al pene, favorendo quindi il suo riempimento di sangue, seguito dall’applicazione di un elastico alla radice del pene, con lo scopo di mantenere la rigidità ottenuta.
  • Le Onde d’urto a bassa intensità (LIESW) possono essere di grande aiuto nella disfunzione erettile. Queste onde vengono prodotte da un manipolo che viene appoggiato al corpo e possono essere trasmesse in un punto o regione del corpo ben localizzato. L’energia delle onde viene scaricata solo nell’area mirata senza coinvolgere i tessuti vicini e crea nella membrana delle cellule trattate un rilascio di fattori angiogenetici che inducono la creazione di nuove strutture vascolari (la NEOANGIOGENESI)
  • Chirurgicamente si può intervenire con l’impianto di una protesi peniena. Le protesi sono delle strutture variamente costituite (semirigide, bicomponenti, tricomponenti) il cui scopo è quello di sostituire fisicamente e meccanicamente l’azione erettile dei corpi cavernosi che per varie motivazioni non sono più funzionanti.
  • Nei casi in cui gli aspetti psicologici, emotivi, relazioni siano i principali fattori implicati nella DE è molto importante il supporto di una figura professionale (medici e soprattutto psico-sessuologi) che si prenda cura di questi aspetti, sia in fase diagnostica che terapeutica.

Testi a cura della dott.ssa Alessandra Giacalone

Venerdì, 17 Maggio 2019 20:25

Eiaculazione Precoce

L'eiaculazione precoce è la difficoltà stabile e persistente nel controllo volontario dell'eiaculazione, cosicchè questa arriva in seguito a una minima stimolazione e prima che il soggetto lo desideri, spesso prima che la partner abbia raggiunto l'orgasmo.

A parte i casi estremi in cui l'eiaculazione avviene ancora prima della penetrazione (eiaculazione precoce “ante-portam”) o pochi secondi dopo, è fondamentale nell'inquadramento del problema stabilire se i tempi di eiaculazione in quella particolare coppia diminuiscono la qualità del rapporto sessuale e la soddisfazione di uno o entrambi i partner, creando disagio sessuale.

E' difficile, e anche tutto sommato poco utile, definire in minuti quale sia la durata “normale” del rapporto dalla penetrazione all'eiaculazione, perchè è estremamente variabile da coppia a coppia; per gli amanti dei numeri, un recente studio ha evidenziato che ci sono coppie in cui questo tempo è di poco superiore al minuto (senza che la cosa venga vissuta come un problema) e altre in cui si arriva ad oltrepassare i 30 minuti, mentre il tempo mediano è risultato intorno ai 5-6 minuti.

Una certa precocità eiaculatoria può essere una caratteristica dei primi rapporti nei maschi più giovani, e di solito questo disturbo tende a regredire con l'esperienza; altre volte, soprattutto se il problema non viene correttamente affrontato con l'aiuto di un andrologo, la situazione può stabilizzarsi e durare per anni o anche per tutta la vita (in questo caso l'eiaculazione precoce si definisce, con termine inglese, “life-long”).

In altri soggetti ancora l'eiaculazione precoce può comparire più avanti nel tempo, dopo molti anni di tempi eiaculatori del tutto normali e soddisfacenti; in questi casi (cosiddetta eiaculazione precoce “secondaria”) spesso l'origine del problema va ricercato nella perdita di fiducia, a livello conscio o inconscio, nella propria capacità di mantenere l’erezione per tutta la durata del rapporto sessuale.

Più raramente l'eiaculazione precoce è causata da anomalie anatomiche come la brevità del frenulo del pene o da patologie infiammatorie della prostata; anche in queste situazioni il ruolo dell'andrologo è fondamentale, in quanto una diagnosi corretta permette di risolvere brillantemente il problema con una semplice terapia farmacologica o un piccolo intervento.

ospedale giglio eiaculazione precoce

TRATTAMENTO

Il trattamento dell'eiaculazione precoce si basa di solito su diverse strategie, variamente combinate a seconda delle caratteristiche del singolo paziente.

  • Innanzitutto il cosiddetto “counseling”, termine che indica tutta quell'attività di supporto messa in atto dallo specialista per sviluppare nel paziente stesso quelle potenzialità utili a riportare il rapporto negli ambiti di normalità. E' fondamentale tenere a mente che l'eiaculazione precoce è prima di tutto un problema della coppia, quindi è molto utile che nella definizione del percorso terapeutico vengano coinvolti entrambi i partner. Spesso alla coppia viene insegnata una “terapia comportamentale”. Nei casi più resistenti può anche essere utile ricorrere a un supporto psico-sessuologico, e lì è importante che l’andrologo sappia giocare in squadra con le altre figure professionali che possono essere coinvolte.
  • Vasto utilizzo hanno le creme, gli spray e i preservativi cosiddetti “ritardanti”, a base di sostanze anestetiche che riducono l'intensità delle sensazioni a livello del glande; il grosso limite di queste terapie è che è difficile dosare correttamente l'attività anestetica, e spesso l'allungamento dei tempi eiaculatori si paga in termini di perdita di piacere o anche diminuzione della validità dell'erezione.
  • E’ disponibile un farmaco dedicato che può essere assunto al bisogno prima del rapporto sessuale, senza necessità di eseguire terapie continuative; questo farmaco si è dimostrato un rimedio sicuro ed efficace, soprattutto per i casi più gravi di eiaculazione precoce. Il problema principale della terapia farmacologica è che l'efficacia è limitata alle ore successive all'assunzione della compressa, e quindi da sola questa terapia non è in grado di risolvere in maniera definitiva il problema.

In conclusione, non esiste una terapia unica per tutti i pazienti: per “guarire” veramente è necessario adottare varie soluzioni combinate in una strategia che deve essere pensata come un abito tagliato su misura per ogni singolo paziente. Affidarsi ad un andrologo esperto è quindi di fondamentale importanza per risolvere un problema che, se non adeguatamente affrontato, può portare con il tempo a una progressiva perdita di qualità del rapporto sessuale, a una diminuzione di sicurezza e autostima, fino al deterioramento del rapporto di coppia già in essere o alla difficoltà di incominciarne uno nuovo.

Testi a cura della dott.ssa Alessandra Giacalone

Lunedì, 08 Aprile 2019 19:58

Ortopedia oncologica

L’ambulatorio di ortopedia oncologica è curato dal dottor Giuseppe Perrucchini

Osteosarcoma femoreL’ortopedia oncologica si occupa della malattia neoplastica nelle sedi muscolo-scheletriche: osso e tessuti molli quali: tendini, muscoli e strutture articolari.

Si occupa di tumori muscolo-scheletrici benigni e maligni sia primitivi che secondari.

sarcoma del muscolo quatricipideI tumori benigni si osservano con una certa frequenza nella pratica medica. Non necessitano sempre di un intervento chirurgico ma quasi costantemente richiedono la biopsia per una diagnosi certa.

I tumori maligni primitivi dell’osso costituiscono una patologia rara, questo comporta la difficoltà della diagnosi e delle cure che devono essere condotte in centri di riferimento con esperienza.
Richiedono un approccio multidisciplinare che coinvolge competenze mediche e chirurgiche diverse.
I tumori maligni secondari (metastasi) sono di frequente osservazione, grazie al miglioramento delle cure oncologiche e alla conseguente più lunga sopravvivenza dei pazienti oncologici.

Il ruolo della chirurgia ortopedica in oncologia può essere:

  • Curativo/terapeutico in quanto comporta l’asportazione della malattia oncologica;
  • Palliativo/di miglioramento della qualità della vita in quanto affronta le problematiche ortopediche determinate dalla malattica oncologica: la frattura patologia, la compressione neoplastica di strutture vitali e il dolore invalidante;

L’ambulatorio esegue: prime visite di ortopedia oncologica, visite di controllo, valutazione e diagnosi clinica e indicazione all’approfondimento diagnostico.
Viene posta indicazione all’indagine diagnostico – chirurgica (biopsia per esame istologico) ed infine al trattamento chirurgico definitivo.

L’ambulatorio riceve il lunedì a partire dalle ore 9.30 con il Servizio Sanitario Nazionale (impegnativa del medico di medicina generale).

 

Lunedì, 18 Marzo 2019 13:19

Uroginecologia

L’uroginecologia, nonché urologia – ginecologica – è una disciplina che si occupa delle disfunzioni del pavimento pelvico femminile.

Le suddette disfunzioni includono diversi disturbi che variano dall’incontinenza urinaria cioè l’involontaria perdita di urine, alla vescica iperattiva, al prolasso degli organi pelvici, alla difficoltà di svuotamento vescicale, alle cistiti ricorrenti.

L’incontinenza urinaria affligge circa 2 milioni di donne in Italia e può manifestarsi in qualsiasi età con incidenza maggiore sopra i 65 anni, mentre, il 30 percento delle donne in menopausa è affetta dal prolasso urogenitale. Sia l’incontinenza urinaria che il prolasso urogenitale compromettono seriamente la qualità di vita delle pazienti.

Il servizio di urologia ginecologica, attraverso delle visite accurate, permetterà di inquadrare la problematica della paziente e con l’ausilio di indagini strumentali quali ecografica dell’apparato urinario, ecografia translabiale, cistoscopia ed esame urodinamico, potrà offrire una adeguata terapia sia di natura comportamentale, riabilitativa che chirurgica con tecniche mininvasive.

L’ambulatorio è curato dalla dottoressa Maria Karydi

Riceve il giovedì sia con il Sistema sanitario nazionale che in regime libero-professionale (solvenza) a partire dalle ore 13:00

Venerdì, 08 Marzo 2019 11:07

21.02.2019 Premio Innovazione Smau 2019

Premio Innovazione Smau 2019 al format di comunicazione al cittadino #ospedalerisponde, ideato dalla direzione comunicazione e ufficio stampa della Fondazione Giglio.
Clicca per vedere il comunicato stampa di SMAU 2019

Mercoledì, 13 Febbraio 2019 16:45

Centrale di sterilizzazione

Ubicazione: 3° piano corpo E

 

Principali attività svolte:

- Assicura il ricondizionamento sterile di tutti i dispositivi medici riutilizzabili, il primo cliente per mole di lavoro è il blocco operatorio polispecialistico a questo si aggiungono i reparti di degenza e i servizi di diagnosi e cura della Fondazione Istituto G. Giglio;
- La sterilizzazione è un processo speciale, costituito da una insieme di fasi a catena, ciascuna dipendente per il proprio risultato dalla fase precedente. La convalida di ogni processo chiude il cerchio e determina il massimo grado di sicurezza nel rilascio del prodotto finale: presidi medici Sterilizzati in osservanza delle norme e linee guida internazionale

La Centrale di Sterilizzazione è costituita da:

1. INGRESSO (zona sporca) per il ricevimento del materiale da processare, proveniente dal blocco operatorio e dalle unità operativi e servizi della Fondazione Giglio.
2. ZONA DETERSIONE (zona sporca) qui il materiale viene inserito e trattato nelle apposite lava strumenti o processato a mano a seconda delle indicazioni apposte sulle schede tecniche del materiale stesso;
3. ZONA CONFEZIONAMENTO ( zona pulita ) dove i dispositivi medici sia del Blocco Operatorio che dei reparti, servizi, vengono controllati, ricomposti, confezionati e sterilizzati.
4. ZONA A BASSA CARICA MICROBICA dove i dispositivi medici una volta sterilizzati vengono estratti dalle autoclavi e stoccati per il successivo utilizzo.

Dotazione

La Centrale di Sterilizzazione dispone di due termodisifettori passanti da 15 DIN, due lavastrumenti/lavacalzari sotto lavello, tre autoclavi a vapore e una sterilizzatrice a perossido di idrogeno.
L'intero processo è tracciato da un sistema elettronico.

Orari:

L'attività della Centrale di Sterilizzazione si svolge ordinariamente:
- dal lunedì al venerdì dalle ore 7.30 alle ore 20.30
- il sabato la domenica i festivi infrasettimanali e nelle ore notturne il servizio viene garantito in regime di reperibilità.

Standard di garanzia

• Garantire la competenza di tutti gli operatori coinvolti nel processo di sterilizzazione
• Garantire la sicurezza del processo di sterilizzazione
• Garantire livelli di sicurezza microbiologica per gli operatori che manipolano i dispositivi prima della sterilizzazione
• Garantire l'efficienza del Servizio
• Garantire l'uniformità delle procedure di sterilizzazione e disinfezione
• Garanzia la tracciabilità e rintracciabilità del prodotto sterile
• Garanzia di sanificazione e sanitizzazione degli ambienti e ferri chirurgici
• Garantire la corretta gestione delle attrezzature presenti

Mercoledì, 13 Febbraio 2019 16:41

Ambulatorio di Oncoematologia

L’ambulatorio di oncoematologia si occupa di diagnosi e cura delle patologie oncoematologiche con particolare riferimento ai processi Linfoproliferativi cronici (Linfomi, Leucemie croniche linfatiche e mielomi ecc...)

Presso l’ambulatorio è possibile effettuare, per i pazienti affetti da patologia onco-ematologiche, periodiche visite di controllo.

La Fondazione Giglio è in grado di offrire a questi pazienti, per i loro follow up, un’indagine diagnostica innovativa attraverso l’impiego della risonanza magnetica (Whole-body).

L’ambulatorio di oncoematologia è curato della dottoressa Rosanna Scimè.

Le sedute sono programmate tutti i mercoledi.

Per l’iter diagnostico l’ambulatorio si avvale di una convezione con il laboratorio di anatomia patologia e biologia molecolare dell’I.E.O. di Milano.

 

 

Mercoledì, 06 Febbraio 2019 13:20

Reumatologia

La VISITA REUMATOLOGICA è effettua a pagamento ogni mercoledì pomeriggio dal Dott. Cadelo Marcello.

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La Fondazione

La Fondazione Istituto San Raffaele G. Giglio di Cefalù, oggi Fondazione Istituto G. Giglio di Cefalù, veniva istituita il 17 gennaio del 2003 attraverso una joint venture tra la Regione Siciliana, il Comune di Cefalù, l'Azienda USL 6 di Palermo, oggi Asp, e la Fondazione San Raffaele del Monte Tabor di Milano. Rappresentava uno dei primi modelli in Italia di sperimentazione pubblica-privata per la gestione di un ospedale pubblico, secondo quanto previsto dall'articolo 9 bis della legge n. 502 del 1992.

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Contrada Pietrapollastra - Pisciotto
90015 Cefalù (PA)
Tel: +39 0921 920 111
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