La disfunzione erettile (DE) è definita come l’incapacità di ottenere e/o mantenere un’erezione sufficiente a permettere un rapporto sessuale soddisfacente.
Si stima che nel nostro Paese vi siano più di 2,5 milioni di uomini affetti da disfunzione erettile e questo numero è certamente sottostimato in quanto solo 1 paziente su 3 si rivolge ad un medico specialista ed i pazienti aspettano in media due anni prima di rivolgersi ad esso per parlare dei propri disturbi.
L’incidenza di tale disturbo aumenta all’aumentare dell’età.
La DE può essere determinata da FATTORI ORGANICI (patologie metaboliche, alterazioni ormonali, patologie neurologiche, interventi chirurgici in regione pelvica, farmaci, fumo di sigaretta, abuso di alcool) o da FATTORI PSICOGENI, più comuni nei giovani pazienti, che possono anche sovrapporsi alle cause organiche, aggravando la problematica erettiva.
L’approccio al paziente che lamenta DE deve prevedere:
Tali accertamenti consentono nella maggior parte dei casi un orientamento diagnostico e le conseguenti decisioni terapeutiche. Ulteriori accertamenti strumentali devono essere considerati accertamenti di secondo livello, da effettuare in strutture specialistiche.
Testi a cura della dott.ssa Alessandra Giacalone
L'eiaculazione precoce è la difficoltà stabile e persistente nel controllo volontario dell'eiaculazione, cosicchè questa arriva in seguito a una minima stimolazione e prima che il soggetto lo desideri, spesso prima che la partner abbia raggiunto l'orgasmo.
A parte i casi estremi in cui l'eiaculazione avviene ancora prima della penetrazione (eiaculazione precoce “ante-portam”) o pochi secondi dopo, è fondamentale nell'inquadramento del problema stabilire se i tempi di eiaculazione in quella particolare coppia diminuiscono la qualità del rapporto sessuale e la soddisfazione di uno o entrambi i partner, creando disagio sessuale.
E' difficile, e anche tutto sommato poco utile, definire in minuti quale sia la durata “normale” del rapporto dalla penetrazione all'eiaculazione, perchè è estremamente variabile da coppia a coppia; per gli amanti dei numeri, un recente studio ha evidenziato che ci sono coppie in cui questo tempo è di poco superiore al minuto (senza che la cosa venga vissuta come un problema) e altre in cui si arriva ad oltrepassare i 30 minuti, mentre il tempo mediano è risultato intorno ai 5-6 minuti.
Una certa precocità eiaculatoria può essere una caratteristica dei primi rapporti nei maschi più giovani, e di solito questo disturbo tende a regredire con l'esperienza; altre volte, soprattutto se il problema non viene correttamente affrontato con l'aiuto di un andrologo, la situazione può stabilizzarsi e durare per anni o anche per tutta la vita (in questo caso l'eiaculazione precoce si definisce, con termine inglese, “life-long”).
In altri soggetti ancora l'eiaculazione precoce può comparire più avanti nel tempo, dopo molti anni di tempi eiaculatori del tutto normali e soddisfacenti; in questi casi (cosiddetta eiaculazione precoce “secondaria”) spesso l'origine del problema va ricercato nella perdita di fiducia, a livello conscio o inconscio, nella propria capacità di mantenere l’erezione per tutta la durata del rapporto sessuale.
Più raramente l'eiaculazione precoce è causata da anomalie anatomiche come la brevità del frenulo del pene o da patologie infiammatorie della prostata; anche in queste situazioni il ruolo dell'andrologo è fondamentale, in quanto una diagnosi corretta permette di risolvere brillantemente il problema con una semplice terapia farmacologica o un piccolo intervento.
Il trattamento dell'eiaculazione precoce si basa di solito su diverse strategie, variamente combinate a seconda delle caratteristiche del singolo paziente.
In conclusione, non esiste una terapia unica per tutti i pazienti: per “guarire” veramente è necessario adottare varie soluzioni combinate in una strategia che deve essere pensata come un abito tagliato su misura per ogni singolo paziente. Affidarsi ad un andrologo esperto è quindi di fondamentale importanza per risolvere un problema che, se non adeguatamente affrontato, può portare con il tempo a una progressiva perdita di qualità del rapporto sessuale, a una diminuzione di sicurezza e autostima, fino al deterioramento del rapporto di coppia già in essere o alla difficoltà di incominciarne uno nuovo.
Testi a cura della dott.ssa Alessandra Giacalone
L’ambulatorio di ortopedia oncologica è curato dal dottor Giuseppe Perrucchini
L’ortopedia oncologica si occupa della malattia neoplastica nelle sedi muscolo-scheletriche: osso e tessuti molli quali: tendini, muscoli e strutture articolari.
Si occupa di tumori muscolo-scheletrici benigni e maligni sia primitivi che secondari.
I tumori benigni si osservano con una certa frequenza nella pratica medica. Non necessitano sempre di un intervento chirurgico ma quasi costantemente richiedono la biopsia per una diagnosi certa.
I tumori maligni primitivi dell’osso costituiscono una patologia rara, questo comporta la difficoltà della diagnosi e delle cure che devono essere condotte in centri di riferimento con esperienza.
Richiedono un approccio multidisciplinare che coinvolge competenze mediche e chirurgiche diverse.
I tumori maligni secondari (metastasi) sono di frequente osservazione, grazie al miglioramento delle cure oncologiche e alla conseguente più lunga sopravvivenza dei pazienti oncologici.
Il ruolo della chirurgia ortopedica in oncologia può essere:
L’ambulatorio esegue: prime visite di ortopedia oncologica, visite di controllo, valutazione e diagnosi clinica e indicazione all’approfondimento diagnostico.
Viene posta indicazione all’indagine diagnostico – chirurgica (biopsia per esame istologico) ed infine al trattamento chirurgico definitivo.
L’ambulatorio riceve il lunedì a partire dalle ore 9.30 con il Servizio Sanitario Nazionale (impegnativa del medico di medicina generale).
L’uroginecologia, nonché urologia – ginecologica – è una disciplina che si occupa delle disfunzioni del pavimento pelvico femminile.
Le suddette disfunzioni includono diversi disturbi che variano dall’incontinenza urinaria cioè l’involontaria perdita di urine, alla vescica iperattiva, al prolasso degli organi pelvici, alla difficoltà di svuotamento vescicale, alle cistiti ricorrenti.
L’incontinenza urinaria affligge circa 2 milioni di donne in Italia e può manifestarsi in qualsiasi età con incidenza maggiore sopra i 65 anni, mentre, il 30 percento delle donne in menopausa è affetta dal prolasso urogenitale. Sia l’incontinenza urinaria che il prolasso urogenitale compromettono seriamente la qualità di vita delle pazienti.
Il servizio di urologia ginecologica, attraverso delle visite accurate, permetterà di inquadrare la problematica della paziente e con l’ausilio di indagini strumentali quali ecografica dell’apparato urinario, ecografia translabiale, cistoscopia ed esame urodinamico, potrà offrire una adeguata terapia sia di natura comportamentale, riabilitativa che chirurgica con tecniche mininvasive.
L’ambulatorio è curato dalla dottoressa Maria Karydi
Riceve il giovedì sia con il Sistema sanitario nazionale che in regime libero-professionale (solvenza) a partire dalle ore 13:00
Premio Innovazione Smau 2019 al format di comunicazione al cittadino #ospedalerisponde, ideato dalla direzione comunicazione e ufficio stampa della Fondazione Giglio.
Clicca per vedere il comunicato stampa di SMAU 2019
Ubicazione: 3° piano corpo E
- Assicura il ricondizionamento sterile di tutti i dispositivi medici riutilizzabili, il primo cliente per mole di lavoro è il blocco operatorio polispecialistico a questo si aggiungono i reparti di degenza e i servizi di diagnosi e cura della Fondazione Istituto G. Giglio;
- La sterilizzazione è un processo speciale, costituito da una insieme di fasi a catena, ciascuna dipendente per il proprio risultato dalla fase precedente. La convalida di ogni processo chiude il cerchio e determina il massimo grado di sicurezza nel rilascio del prodotto finale: presidi medici Sterilizzati in osservanza delle norme e linee guida internazionale
1. INGRESSO (zona sporca) per il ricevimento del materiale da processare, proveniente dal blocco operatorio e dalle unità operativi e servizi della Fondazione Giglio.
2. ZONA DETERSIONE (zona sporca) qui il materiale viene inserito e trattato nelle apposite lava strumenti o processato a mano a seconda delle indicazioni apposte sulle schede tecniche del materiale stesso;
3. ZONA CONFEZIONAMENTO ( zona pulita ) dove i dispositivi medici sia del Blocco Operatorio che dei reparti, servizi, vengono controllati, ricomposti, confezionati e sterilizzati.
4. ZONA A BASSA CARICA MICROBICA dove i dispositivi medici una volta sterilizzati vengono estratti dalle autoclavi e stoccati per il successivo utilizzo.
La Centrale di Sterilizzazione dispone di due termodisifettori passanti da 15 DIN, due lavastrumenti/lavacalzari sotto lavello, tre autoclavi a vapore e una sterilizzatrice a perossido di idrogeno.
L'intero processo è tracciato da un sistema elettronico.
L'attività della Centrale di Sterilizzazione si svolge ordinariamente:
- dal lunedì al venerdì dalle ore 7.30 alle ore 20.30
- il sabato la domenica i festivi infrasettimanali e nelle ore notturne il servizio viene garantito in regime di reperibilità.
• Garantire la competenza di tutti gli operatori coinvolti nel processo di sterilizzazione
• Garantire la sicurezza del processo di sterilizzazione
• Garantire livelli di sicurezza microbiologica per gli operatori che manipolano i dispositivi prima della sterilizzazione
• Garantire l'efficienza del Servizio
• Garantire l'uniformità delle procedure di sterilizzazione e disinfezione
• Garanzia la tracciabilità e rintracciabilità del prodotto sterile
• Garanzia di sanificazione e sanitizzazione degli ambienti e ferri chirurgici
• Garantire la corretta gestione delle attrezzature presenti
L’ambulatorio di oncoematologia si occupa di diagnosi e cura delle patologie oncoematologiche con particolare riferimento ai processi Linfoproliferativi cronici (Linfomi, Leucemie croniche linfatiche e mielomi ecc...)
Presso l’ambulatorio è possibile effettuare, per i pazienti affetti da patologia onco-ematologiche, periodiche visite di controllo.
La Fondazione Giglio è in grado di offrire a questi pazienti, per i loro follow up, un’indagine diagnostica innovativa attraverso l’impiego della risonanza magnetica (Whole-body).
L’ambulatorio di oncoematologia è curato della dottoressa Rosanna Scimè.
Le sedute sono programmate tutti i mercoledi.
Per l’iter diagnostico l’ambulatorio si avvale di una convezione con il laboratorio di anatomia patologia e biologia molecolare dell’I.E.O. di Milano.
La VISITA REUMATOLOGICA è effettua a pagamento ogni mercoledì pomeriggio dal Dott. Cadelo Marcello.
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@hsrgiglio |
La Fondazione Istituto San Raffaele G. Giglio di Cefalù, oggi Fondazione Istituto G. Giglio di Cefalù, veniva istituita il 17 gennaio del 2003 attraverso una joint venture tra la Regione Siciliana, il Comune di Cefalù, l'Azienda USL 6 di Palermo, oggi Asp, e la Fondazione San Raffaele del Monte Tabor di Milano. Rappresentava uno dei primi modelli in Italia di sperimentazione pubblica-privata per la gestione di un ospedale pubblico, secondo quanto previsto dall'articolo 9 bis della legge n. 502 del 1992.
Fondazione Istituto
G. Giglio di Cefalù
Contrada Pietrapollastra - Pisciotto
90015 Cefalù (PA)
Tel: +39 0921 920 111
PEC:
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