Due nuovi interventi per l'asportazione del tumore al seno con il trattamento della radioterapia intraoperatoria IORT sono stati effettuati, nell'ultima settimana, dall'equipe di "breast unit" del San Raffaele Giglio di Cefalù. "Il trattamento IORT, che stiamo implementando – ha spiegato Ildebrando D'Angelo, responsabile clinico dell'unità multidisciplinare di senologia (breast unit) – viene erogato, in casi selezionati, a completamento della chirurgia mammaria conservativa, con indubbi vantaggi per la paziente". D'Angelo ha evidenziato che "la radioterapia intraoperatoria viene eseguita in unica seduta, nel corso dell'intervento, in alternativa alla radioterapia convenzionale a fasci esterni, della durata di sei settimane (30 sedute). Si minimizzano inoltre sensibilmente gli effetti collaterali sui tessuti sani adiacenti alla zona irradiata". La presenza al San Raffaele Giglio di una unità dedicata al tumore al seno consente, alle pazienti, in soli tre giorni, di essere sottoposte a linfoscintigrafia per la marcatura del linfonodo sentinella, centratura ROLL tramite radionuclide della lesione tumorale, intervento chirurgico di tumorectomia e biopsia escissionale del linfonodo sentinella con analisi istologica intraoperatoria, IORT, con un decorso post-operatorio veloce e scevro da complicanze. "Per un corretto svolgimento dell'intera procedura – ha sottolineato il responsabile - è necessaria la perfetta integrazione e collaborazione di varie figure specialistiche che compongono in maniera multidisciplinare l'unità di senologia. Le nostre pazienti – ha concluso D'Angelo - vengono affidate ad un "case manager" che monitorizza le varie tappe del percorso diagnostico-terapeutico". Afferiscono alla Breast Unit del San Raffaele Giglio di Cefalù specialisti in chirurgia, radiologia, oncologia, psicologia clinica, anatomia patologica, medicina nucleare, radioterapia, fisica medica, biologia molecolare, nonchè personale infermieristico dedicato. L'attività della Breast unit si avvale della stretta collaborazione del Laboratorio di alte tecnologie oncologiche (Lato HSRgiglio).
Questa Fondazione, senza alcun impegno definitivo, deve procedere all'affidamento, per un periodo di 12 (dodici) mesi, del servizio bar ubicato all'interno dell'Ospedale G.Giglio di Cefalù. Tutti i documenti di gara sono riportati in "materiale di approfondimento".
L'Ufficio Relazioni con il Pubblico (URP) è strumento attraverso il quale la Fondazione favorisce la comunicazione con utenti/clienti esterni.
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"Vi ringrazio infinitamente per questo sentimento di gioia e di comunione verso il nostro popolo. Grazie alla Fondazione e a tutti i suoi collaboratori". Lo ha detto il vescovo di Ruyigi (Burundi), mons. Blaise Nzeyimana, a Cefalù, consegnando, a Palazzo Vescovile, gli attestati di benemerenza ai volontari della Fondazione San Raffaele Giglio di Cefalù che hanno consentito l'apertura dell'ospedale diocesano Ibitaro Cimpaye Sicilia a Rusengo. Nella Sala dell'Episcopio presente il vescovo di Cefalù Vincenzo Manzella, con il vicario mons. Sebastiano Scelsi, il presidente della Fondazione Stefano Cirillo e il sindaco di Cefalù, Rosario Lapunzina "L'augurio – ha detto mons. Manzella – assieme al rallegramento è che si possa continuare perchè da soli non sempre si riesce a portare avanti una struttura. La vostra – ha aggiunto l'alto prelato - è un'iniziativa significativa che sono lieto di conoscere". Ad illustrare quanto realizzato è stato il presidente Cirillo sottolineando che "il risultato è stato estremamente positivo e che la Fondazione è pronta a inviare in Burundi specialisti non solo dell'area materno infantile ma anche di altri settori per far raggiungere all'ospedale Cimpaye autonomia e indipendenza". Poi ha espresso parole di apprezzamento per il personale della Fondazione "chi si occupa di volontariato riesce a ricevere più di quello che dà". "Un'esperienza – ha concluso il sindaco Lapunzina – partita da Cefalù con tanti sacrifici che deve continuare". Gli attestai sono stati consegnati ai presenti quindi: Viviana Restivo, Roberta Matrone, Giuseppe Franco, Vincenzo Lombardo, Vincenzo Modera, Vincenzo Agozzino, Rosario Squatrito e Vincenzo Cefalù. Delle missioni hanno fatto parte anche Simona Amenta, Antonio D'Alessandria, Giovanni Nancini, Maria Luisa Privitera.
Monsignor Blaise Nzeyimana, vescovo della diocesi di Ruyigi, in Burundi, dove la Fondazione San Raffaele Giglio di Cefalù è impegnata, da oltre due anni, in un progetto umanitario che ha visto a giugno l'apertura dell'ospedale Ibitaro Cimpaye Sicilia, sarà domani (martedì 18) nella cittadina normanna. Il vescovo visiterà, in mattinata, la struttura sanitaria, poi la Cattedrale dove incontrerà il vescovo di Cefalù, mons. Vincenzo Manzella, e nel pomeriggio, alle ore 16.30, consegnerà, nell'Episcopato del Palazzo vescovile, gli attestati di benemerenza a quanti hanno prestato la loro opera per l'apertura dell'ospedale Ibitaro Cimpaye Sicilia. Interverrà il presidente della Fondazione San Raffaele Giglio, Stefano Cirillo.
L'ospedale San Raffaele Giglio di Cefalù è la prima struttura siciliana (8 in Italia, 40 nel mondo) ad aver impianto, su un paziente 70 enne, il nuovo defibrillatore biventricolare "Viva Xt", prodotto da Medtronic, per la cura dello scompenso cardiaco. "Un sistema innovativo – spiega Gabriele Giannola, responsabile dell'unità funzionale di aritmologia dell'ospedale di Cefalù - che consente, grazie ad un algoritmo particolare, di adeguare la stimolazione del cuore alle necessità del momento, migliorando la contrazione del muscolo". Giannola, che è stato l'unico italiano di un board di 5 professionisti a partecipare a Minneapolis allo sviluppo di questa nuova tecnologia, ne sottolinea gli altri aspetti innovativi: "ha una forma anatomica che più si adatta e mimetizza sotto il tessuto riducendo il rischio di lacerazioni della pelle e nella sua evoluzione verrà dotata di 4 elettrodi per la stimolazione rispetto ai due tradizionali". Inoltre, in fase di studio è stato dimostrato che la risposta alla terapia è aumentata del 12% e, grazie all'algoritmo, si è ottenuta una riduzione della stimolazione ventricolare destra pari al 44%, risultato che permette una maggiore durata dello stesso dispositivo. "L'intervento non cambia – aggiunge il professionista – dura circa un'ora e mezza e viene eseguito in anestesia locale". Ad effettuare il primo impianto con l'equipe guidata da Giannola, che afferisce all'unità di cardiologia, diretta da Tommaso Cipolla, sono stati il cardiologo Riccardo Torcivia, l'ingegnere Dario Corrao della Medtronic e gli infermieri Giuseppe Riolo e Giuseppe Fesi. Del servizio di aritmologia fa parte anche Riccardo Airò Farulla. "Lo scompenso cardiaco – conclude Giannola – è una patologia molto diffusa. Ne soffrono circa 24 milioni di persone al mondo, a cui si aggiungono ogni anno due milioni di nuovi pazienti con una mortalità del 40% a 12 mesi". Dei 350 interventi annui eseguiti dal servizio di aritmologia del San Raffaele Giglio, circa 100 riguardano lo scompenso cardiaco. "C'è un impegno costante della Fondazione - evidenzia il presidente Stefano Cirillo – in investimenti in nuove tecnologie che elevano la qualità delle prestazioni sanitarie". "Siamo orgogliosi di questo risultato – conclude il vice direttore generale, Carmela Durante – che vede la nostra Fondazione proseguire il percorso di eccellenza definito nella mission".
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La Fondazione Istituto San Raffaele G. Giglio di Cefalù, oggi Fondazione Istituto G. Giglio di Cefalù, veniva istituita il 17 gennaio del 2003 attraverso una joint venture tra la Regione Siciliana, il Comune di Cefalù, l'Azienda USL 6 di Palermo, oggi Asp, e la Fondazione San Raffaele del Monte Tabor di Milano. Rappresentava uno dei primi modelli in Italia di sperimentazione pubblica-privata per la gestione di un ospedale pubblico, secondo quanto previsto dall'articolo 9 bis della legge n. 502 del 1992.
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G. Giglio di Cefalù
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