Una delegazione del Movimento 5 Stelle ha visitato, nel pomeriggio la Fondazione Giglio di Cefalù, struttura sanitaria di alta specializzazione, al centro, negli scorsi giorni, di un’accesa protesta su un possibile ridimensionamento prospettato con la nuova rete ospedaliera siciliana.
La delegazione era composta dai deputati nazionali Laura Castelli (capogruppo alla Camera) e Azzurra Cancelleri, e dai parlamentari regionali Francesco Cappello e Salvatore Siragusa, accompagnati dagli attivisti del Meetup di Cefalù, guidati dall’avvocato Giuseppe Provenza.
La direzione strategica, prima della visita della struttura, ha illustrato l’attività svolta per riportare il bilancio della Fondazione Giglio in attivo, ripianando anche tutti i debiti verso gli istituti di credito. E’ stato, inoltre evidenziato, che “tutti i reparti sono stati organizzati per area dipartimentale con particolare attenzione alla centralità dei pazienti che arrivano al Giglio da tutte le provincie della Sicilia. E, che i reparti specialistici della Fondazione hanno erogato servizi di alta complessità traguardando l’obiettivo di superare l’indice di complessità medio della regione siciliana”.
La delegazione ha quindi visitato l’ospedale e in particolare la medicina nucleare, l’area riabilitativa l’oncologia e il nuovo reparto di ostetricia dotato di camere singole e di ogni comfort alberghiero.
36 vl/Com 2016
Seduta del consiglio comunale di Cefalù aperta ai sindaci e ai consigli delle Madonie e dei Nebrodi per protestare contro il declassamento/chiusra del Giglio. L'assemblea si è tenuta il 12 settembre nella palestra della scuola media Rosario Porpora a Cefalù.
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La Repubblica ed. Palermo 15.09.2016
PARLA IL LUMINARE DELL'UROLOGIA PATRIZIO RIGAITI
"Al Giglio vengono da tutta Italia un errore chiudere"
Intervista a Patrizio Rigatti - Il luminare: "Sparirà un reparto gioiello"
di Giusi Spica
«Non ha senso chiudere un reparto che attira pazienti da tutta la Sicilia e persino dal resto d'Italia. Forse è proprio questo che da fastidio a qualcuno». Il professore Patrizio Rigatti, luminare dell'Urologia italiana con alle spalle più di 50 mila interventi, oggi primario all'Istituto Auxologico di Milano e consulente dell'ospedale di Cefalù, "boccia" senza appello il piano che cancella il reparto di Urologia del Giglio. Una divisione di eccellenza, seconda solo all'ospedale Civico per numero di interventi, che fattura più di 3 milioni e mezzo e registra 1.110 ricoveri all'anno, contro i 1.146 del Civico.
Professore, come giudica il reparto di Urologia del Giglio di Cefalù?
«È un reparto dove si fanno interventi ad altissima complessità, che non vengono effettuati in nessun altro ospedale siciliano tranne qualche eccezione. L'Urologia del Giglio ha una tradizione urologica senza pari, da cui vengono primari del calibro di Gianfranco Savoca poi andato a dirigere l'Urologia del Civico, e ora guidato in maniera efficiente da Salvatore Biancorosso».
È un reparto produttivo che attira pazienti?
"Non solo attira pazienti da tutta la Sicilia, ma è anche attrattivo al di fuori dell'Isola, I quattro medici che ci lavorano, primario compreso, hanno una produttività altissima: ciascuno di loro fa in media più di 250 interventi annui. A chi giova tagliare un reparto che riduce la mobilità passiva?"
C'è una tradizione che rischia di andare perduta?
«Quando ho accettato la consulenza, l'ho fatto anche nell'ottica di lasciare un know how ai medici che si formano qui. In Sicilia tomo una volta al mese per interventi sui casi più complessi e negli anni ho visto crescere la professionalità non solo dei chirurghi ma di tutto il personale sanitario».
In Sicilia il nuovo piano prevede meno reparti di Urologia rispetto allo standard ministeriale. Perché tagliare proprio questa unità?
«Senza entrare nel merito della polemica politica, posso solo dire che non mi sembra una decisione motivata da criteri di efficacia del sistema sanitario. Forse sono altre le logiche che hanno pesato in questa scelta. Proprio in una regione come la Sicilia che necessita di reparti che funzionano, si distrugge una eccellenza. Spero che la Regione ritorni sui suoi passi e non tolga ai cittadini anche questa opportunità, costringendoli a inutili e antieconomiche trasferte». g.sp.
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La Fondazione Istituto San Raffaele G. Giglio di Cefalù, oggi Fondazione Istituto G. Giglio di Cefalù, veniva istituita il 17 gennaio del 2003 attraverso una joint venture tra la Regione Siciliana, il Comune di Cefalù, l'Azienda USL 6 di Palermo, oggi Asp, e la Fondazione San Raffaele del Monte Tabor di Milano. Rappresentava uno dei primi modelli in Italia di sperimentazione pubblica-privata per la gestione di un ospedale pubblico, secondo quanto previsto dall'articolo 9 bis della legge n. 502 del 1992.
Fondazione Istituto
G. Giglio di Cefalù
Contrada Pietrapollastra - Pisciotto
90015 Cefalù (PA)
Tel: +39 0921 920 111
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