Login

Accesso Utenti
venerdì 09 maggio, 2025
Fondazione Istituto G.Giglio di Cefalù - Articoli filtrati per data: Maggio 2019

La Fondazione Istituto Giglio di Cefalù ha indetto una selezione per quattro anestesisti da assumere con contratto a tempo indeterminato.

Al concorso sono ammessi, per la prima volta, anche gli specializzandi iscritti all’ultimo anno del corso di Anestesia e rianimazione in virtù di un norma inserita nel bilancio di previsione delle Stato per l’anno finanziario 2019 (art. 1 c.547 L. 145 del 30/12/2018).

I requisiti richiesti, oltre alla specializzazione in anestesia e rianimazione, sono pubblicati nell’area lavora con noi del sito internet della Fondazione Giglio www.ospedalegiglio.it

Le candidature dovranno essere presentate entro domenica 16 giugno attraverso il portale della Fondazione. Seguirà una prova scritta e un colloquio orale con la formazione di una graduatoria che resterà valida per tre anni.

La graduatoria di merito potrà essere utilizzata anche per l’assegnazione di incarichi a tempo determinato per momentanee esigenze della Fondazione. Gli specializzandi, saranno inseriti in una graduatoria separata.

24 vl/com 2019

Pubblicato in Comunicati stampa

Indizione procedura negoziata per la fornitura di dispositivi vari per l’U.O. di Riabilitazione, ai sensi dell'art. 36 comma 2 lettera a) del D.Lgs 50/2016 s.m.i.

Pubblicato in Bandi e Appalti
Lunedì, 20 Maggio 2019 21:49

Incurvamenti Penieni

La curvatura del pene costituisce un problema molto più diffuso di quanto si pensi: un recente studio documenta che non meno del 7% dei maschi italiani è affetto da questa patologia. La curvatura può essere di tipo congenito, ovvero presente fin dalla nascita, oppure acquisita, solitamente conseguentemente ad un trauma del pene durante un rapporto sessuale o a una malattia del pene denominata Indurito Penis Plastica o malattia di La Peyronie.

INCURVAMENTI CONGENITI

Per quanto riguarda la curvatura congenita, essa si manifesta fin dall’età infantile, anche se la maggior parte delle diagnosi avvengono in età adolescenziale/adulta, in concomitanza dell’inizio dell’attività sessuale. La maggior parte dei pazienti affetti da curvatura congenita riportano una deformazione ventrale, solo raramente dorsale o laterale, e, cosa ancora più importante, tendono ad avere delle dimensioni, in termini di lunghezza dell’asta, decisamente superiori alla media. La curvatura congenita non evolve nel tempo, pertanto l’indicazione alla correzione chirurgica deve essere discussa e condivisa con il paziente, in relazione alla qualità dei rapporti sessuali ed eventualmente al disagio legato all’aspetto estetico dell’asta peniena.
Nel caso il paziente richieda una correzione dell’incurvamento congenito, le possibilità terapeutiche sono sicure, efficaci e rapide in mano a chirurgi esperti. La tecnica applicata viene denominata “corporoplastica” e consiste nel ridurre, tramite punti di sutura, la lunghezza del lato convesso (più lungo) dell’asta peniena, rendendola equivalente al lato concavo. In tal modo il pene risulterà perfettamente diritto, rendendo la penetrazione più agevole, così come l’aspetto estetico dell’organo. Sarà tuttavia necessario accettare un accorciamento del pene, che dipenderà dal grado di curvatura preoperatorio.

ospedale giglio incurvamenti penieni

INDURATIO PENIS PLASTICA O MALATTIA DI LA PEYRONIE

Si tratta di un’alterazione che colpisce i corpi cavernosi del pene (i due cilindri che, riempiendosi di sangue, consentono l’erezione) e che determina una progressiva sostituzione della loro naturale struttura di rivestimento, la tunica albuginea, normalmente molto elastica e resistente, con un tessuto fibroso, rigido. Ciò comporta una modificazione dell'aspetto del pene che risulta evidente durante l'erezione: la parte malata, infatti, non essendo più in grado di estendersi, produce una deformazione dell’asta.

Gli incurvamenti dorsali e laterali sono i più comuni ma, talvolta, questa malattia può presentarsi con una piega ventrale oppure con un “anello” costrittivo che deformerà il pene a forma di “clessidra”. In generale, il decorso naturale della malattia, determina un accorciamento progressivo del pene che perde gran parte del proprio volume e della sua elasticità.
A tutt' oggi non si conosce quale sia la causa iniziale che scatena la malattia, tuttavia le ipotesi sono: risposta auto-immunitaria su base ereditaria, micro-traumatismi.

Diagnosi: Purtroppo, nelle fasi iniziali, può manifestarsi solo una certa iper-sensibilità del pene e non sempre, alla palpazione, è possibile riconoscere un’alterata consistenza. Il dolore può essere presente ma non è una costante (2/3 circa dei pazienti). Solo successivamente, con l’avanzare della malattia, compare la deformazione del pene. In seguito, fasi di quiete si alternano a fasi di accelerazione, fino ad una “stabilizzazione” della malattia, con la formazione della cosiddetta “placca” che, nei casi più gravi, può raggiungere una consistenza ossea.

I tempi sono imprevedibili, perché variano da caso a caso: è possibile che si formino nuove placche, in altre zone del pene, con una modificazione continua della curvatura e talvolta anche con un raddrizzamento dell’asta (quando la malattia, diffondendosi, determini delle contro-trazioni).

L'interessamento del setto intercavernoso (la “spina dorsale” situata tra i due corpi cavernosi) comporta invece una retrazione diffusa dell' asta, più che un incurvamento o una deformità della stessa.

Terapia: Esistono diversi tipi di trattamento per questa patologia. Lo scopo primario è arrestarne lo sviluppo, essendo questa potenzialmente ingravescente nel tempo. Una volta individuata una zona di fibrosi, con l’esame obiettivo e con l’ecografia peniena, si può procedere quindi con diverse tecniche, in base alle esperienze del medico di fiducia.

  1. L’utilizzo di onde d’urto (ESWT) che hanno un’ottima efficacia specialmente sul sintomo dolore.
  2. L’utilizzo di farmaci per via orale, come gli inibitori delle fosfodiesterasi 5 che aumentano l’afflusso di sangue ai corpi cavernosi durante le erezioni spontanee notturne, nutrono il tessuto sano, arginando la fibrosi.
  3. L’utilizzo del Vacuum Device, che tramite gli esercizi di stretching dei corpi cavernosi, aiuta anche a far diminuire leggermente la curvatura.
  4. Iniezioni farmacologiche direttamente all’interno della placca. L’unico farmaco approvato dalla FDA per la cura intra-lesionale dell’IPP è la Collagenasi del Clostridium Histolyticum, in quanto è in grado di degradare le varie componenti del collagene che compongono la placca. Per tale ragione il farmaco viene utilizzato anche nella fase cronica dell’IPP.
  5. Iontoforesi: si tratta di una terapia fisica esterna non invasiva che permette al farmaco utilizzato di penetrare all’interno dei corpi cavernosi senza utilizzare aghi o altri mezzi invasivi.
  6. Una volta ottenuto l’arresto della patologia, il passo successivo è quello chirurgico, volto alla correzione della curvatura patologica ed all’asportazione della placca.

Testi a cura della dott.ssa Alessandra Giacalone

Pubblicato in Pagine
Venerdì, 17 Maggio 2019 20:29

Disfunzione Erettile

La disfunzione erettile (DE) è definita come l’incapacità di ottenere e/o mantenere un’erezione sufficiente a permettere un rapporto sessuale soddisfacente.

Si stima che nel nostro Paese vi siano più di 2,5 milioni di uomini affetti da disfunzione erettile e questo numero è certamente sottostimato in quanto solo 1 paziente su 3 si rivolge ad un medico specialista ed i pazienti aspettano in media due anni prima di rivolgersi ad esso per parlare dei propri disturbi.

L’incidenza di tale disturbo aumenta all’aumentare dell’età.

La DE può essere determinata da FATTORI ORGANICI (patologie metaboliche, alterazioni ormonali, patologie neurologiche, interventi chirurgici in regione pelvica, farmaci, fumo di sigaretta, abuso di alcool) o da FATTORI PSICOGENI, più comuni nei giovani pazienti, che possono anche sovrapporsi alle cause organiche, aggravando la problematica erettiva.

ospedale giglio disfunzione erettile 1

DIAGNOSI

L’approccio al paziente che lamenta DE deve prevedere:

  1. un’anamnesi medica generale e sessuologica accurata;
  2. un attento esame obiettivo generale e dei genitali esterni;
  3. un numero minimo di esami di routine (colesterolo totale, HDL, LDL, trigliceridi, glicemia) e di esami ormonali (testosterone, prolattina, FSH, LH, PSA)
  4. esame ecografico con integrazione doppler del pene basale e dinamico

Tali accertamenti consentono nella maggior parte dei casi un orientamento diagnostico e le conseguenti decisioni terapeutiche. Ulteriori accertamenti strumentali devono essere considerati accertamenti di secondo livello, da effettuare in strutture specialistiche.

ospedale giglio disfunzione erettile 2

ospedale giglio disfunzione erettile 3

TRATTAMENTO

  • Il primo passo per affrontare la DE è quello di migliorare il proprio stile di vita: ridurre le fonti di stress, praticare regolare attività fisica, seguire un’alimentazione sana, smettere di fumare, perdere peso, ecc. Seguire queste regole non solo migliora la funzionalità erettile e previene il suo aggravamento, ma agisce come ottimo intervento di prevenzione primaria per gli eventi cardiovascolari.
  • I farmaci più noti legati alla terapia della DE sono gli inibitori dell’enzima fosfodiesterasi-5. Essi agiscono favorendo il rilassamento della muscolatura liscia dei vasi sanguigni del pene in presenza di uno stimolo erettile. Ciò si traduce in una amplificazione del meccanismo naturale di erezione, promossa da stimoli psicofisici di natura erogena. Questa terapia è solitamente molto efficace e ben tollerata. Gli effetti collaterali più comuni sono cefalea, vampate di calore, rossore cutaneo (tipicamente al volto), sensazione di naso chiuso, intolleranza gastrointestinale. La controindicazione più importante all’assunzione di questa categoria di farmaci è la concomitante assunzione “cronica o al bisogno” di nitrati o nitroderivati (vasodilatatori utilizzati nella terapia della cardiopatia ischemica).
  • Qualora i farmaci tradizionali dovessero fallire, si può proporre ai pazienti una prostaglandina che viene iniettata tramite apposito ago (autosomministrazione) direttamente all’interno dei corpi cavernosi dove agisce come vasodilatatore. In alternativa lo stesso principio attivo viene utilizzato sottoforma di gel ad applicazione intrauretrale
  • Un’alternativa all’utilizzo delle prostaglandine laddove i PDE5i non trovino efficacia è l’utilizzo del vacuum device. Si tratta di un meccanismo che crea una depressione intorno al pene, favorendo quindi il suo riempimento di sangue, seguito dall’applicazione di un elastico alla radice del pene, con lo scopo di mantenere la rigidità ottenuta.
  • Le Onde d’urto a bassa intensità (LIESW) possono essere di grande aiuto nella disfunzione erettile. Queste onde vengono prodotte da un manipolo che viene appoggiato al corpo e possono essere trasmesse in un punto o regione del corpo ben localizzato. L’energia delle onde viene scaricata solo nell’area mirata senza coinvolgere i tessuti vicini e crea nella membrana delle cellule trattate un rilascio di fattori angiogenetici che inducono la creazione di nuove strutture vascolari (la NEOANGIOGENESI)
  • Chirurgicamente si può intervenire con l’impianto di una protesi peniena. Le protesi sono delle strutture variamente costituite (semirigide, bicomponenti, tricomponenti) il cui scopo è quello di sostituire fisicamente e meccanicamente l’azione erettile dei corpi cavernosi che per varie motivazioni non sono più funzionanti.
  • Nei casi in cui gli aspetti psicologici, emotivi, relazioni siano i principali fattori implicati nella DE è molto importante il supporto di una figura professionale (medici e soprattutto psico-sessuologi) che si prenda cura di questi aspetti, sia in fase diagnostica che terapeutica.

Testi a cura della dott.ssa Alessandra Giacalone

Pubblicato in Pagine
Venerdì, 17 Maggio 2019 20:25

Eiaculazione Precoce

L'eiaculazione precoce è la difficoltà stabile e persistente nel controllo volontario dell'eiaculazione, cosicchè questa arriva in seguito a una minima stimolazione e prima che il soggetto lo desideri, spesso prima che la partner abbia raggiunto l'orgasmo.

A parte i casi estremi in cui l'eiaculazione avviene ancora prima della penetrazione (eiaculazione precoce “ante-portam”) o pochi secondi dopo, è fondamentale nell'inquadramento del problema stabilire se i tempi di eiaculazione in quella particolare coppia diminuiscono la qualità del rapporto sessuale e la soddisfazione di uno o entrambi i partner, creando disagio sessuale.

E' difficile, e anche tutto sommato poco utile, definire in minuti quale sia la durata “normale” del rapporto dalla penetrazione all'eiaculazione, perchè è estremamente variabile da coppia a coppia; per gli amanti dei numeri, un recente studio ha evidenziato che ci sono coppie in cui questo tempo è di poco superiore al minuto (senza che la cosa venga vissuta come un problema) e altre in cui si arriva ad oltrepassare i 30 minuti, mentre il tempo mediano è risultato intorno ai 5-6 minuti.

Una certa precocità eiaculatoria può essere una caratteristica dei primi rapporti nei maschi più giovani, e di solito questo disturbo tende a regredire con l'esperienza; altre volte, soprattutto se il problema non viene correttamente affrontato con l'aiuto di un andrologo, la situazione può stabilizzarsi e durare per anni o anche per tutta la vita (in questo caso l'eiaculazione precoce si definisce, con termine inglese, “life-long”).

In altri soggetti ancora l'eiaculazione precoce può comparire più avanti nel tempo, dopo molti anni di tempi eiaculatori del tutto normali e soddisfacenti; in questi casi (cosiddetta eiaculazione precoce “secondaria”) spesso l'origine del problema va ricercato nella perdita di fiducia, a livello conscio o inconscio, nella propria capacità di mantenere l’erezione per tutta la durata del rapporto sessuale.

Più raramente l'eiaculazione precoce è causata da anomalie anatomiche come la brevità del frenulo del pene o da patologie infiammatorie della prostata; anche in queste situazioni il ruolo dell'andrologo è fondamentale, in quanto una diagnosi corretta permette di risolvere brillantemente il problema con una semplice terapia farmacologica o un piccolo intervento.

ospedale giglio eiaculazione precoce

TRATTAMENTO

Il trattamento dell'eiaculazione precoce si basa di solito su diverse strategie, variamente combinate a seconda delle caratteristiche del singolo paziente.

  • Innanzitutto il cosiddetto “counseling”, termine che indica tutta quell'attività di supporto messa in atto dallo specialista per sviluppare nel paziente stesso quelle potenzialità utili a riportare il rapporto negli ambiti di normalità. E' fondamentale tenere a mente che l'eiaculazione precoce è prima di tutto un problema della coppia, quindi è molto utile che nella definizione del percorso terapeutico vengano coinvolti entrambi i partner. Spesso alla coppia viene insegnata una “terapia comportamentale”. Nei casi più resistenti può anche essere utile ricorrere a un supporto psico-sessuologico, e lì è importante che l’andrologo sappia giocare in squadra con le altre figure professionali che possono essere coinvolte.
  • Vasto utilizzo hanno le creme, gli spray e i preservativi cosiddetti “ritardanti”, a base di sostanze anestetiche che riducono l'intensità delle sensazioni a livello del glande; il grosso limite di queste terapie è che è difficile dosare correttamente l'attività anestetica, e spesso l'allungamento dei tempi eiaculatori si paga in termini di perdita di piacere o anche diminuzione della validità dell'erezione.
  • E’ disponibile un farmaco dedicato che può essere assunto al bisogno prima del rapporto sessuale, senza necessità di eseguire terapie continuative; questo farmaco si è dimostrato un rimedio sicuro ed efficace, soprattutto per i casi più gravi di eiaculazione precoce. Il problema principale della terapia farmacologica è che l'efficacia è limitata alle ore successive all'assunzione della compressa, e quindi da sola questa terapia non è in grado di risolvere in maniera definitiva il problema.

In conclusione, non esiste una terapia unica per tutti i pazienti: per “guarire” veramente è necessario adottare varie soluzioni combinate in una strategia che deve essere pensata come un abito tagliato su misura per ogni singolo paziente. Affidarsi ad un andrologo esperto è quindi di fondamentale importanza per risolvere un problema che, se non adeguatamente affrontato, può portare con il tempo a una progressiva perdita di qualità del rapporto sessuale, a una diminuzione di sicurezza e autostima, fino al deterioramento del rapporto di coppia già in essere o alla difficoltà di incominciarne uno nuovo.

Testi a cura della dott.ssa Alessandra Giacalone

Pubblicato in Pagine

Acquisto in urgenza n.1 traslatore marca karl Storz dedicato al sistema per isteroscopia operativa Karl Storz in usp presso U.O. Ostetricia e Ginecologia

Pubblicato in Bandi e Appalti
Pagina 3 di 6

Contatti

Vincenzo Lombardo
Vincenzo Lombardo
Direttore Comunicazione e Ufficio Stampa
 
Ufficio Stampa
phone icon +39 0921 920 683
fax icon +39 0921 920 413
phone icon 335 8382991
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

twitter icon

@vincilomb

Codice QR

Scansiona o clicca sul QR Code e Unisciti al canale di Fondazione Giglio.
Ospedale Giglio Canale WhatsApp QR Code

Ricerca

I Canali Social

FacebookTwitterGoogleYoutubeInstagramLinkedinYelp

Archivio Comunicati Stampa

Facebook

 

La Fondazione

La Fondazione Istituto San Raffaele G. Giglio di Cefalù, oggi Fondazione Istituto G. Giglio di Cefalù, veniva istituita il 17 gennaio del 2003 attraverso una joint venture tra la Regione Siciliana, il Comune di Cefalù, l'Azienda USL 6 di Palermo, oggi Asp, e la Fondazione San Raffaele del Monte Tabor di Milano. Rappresentava uno dei primi modelli in Italia di sperimentazione pubblica-privata per la gestione di un ospedale pubblico, secondo quanto previsto dall'articolo 9 bis della legge n. 502 del 1992.

Continua a leggere...


Fondazione Istituto
G. Giglio di Cefalù

Contrada Pietrapollastra - Pisciotto
90015 Cefalù (PA)
Tel: +39 0921 920 111
PEC: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

ospedale giglio cefalu Bollino Rosa 2023

Servizi Online

I nostri servizi online sono a disposizione per garantirti la massima interazione con il tuo ospedale.

Medico Online
Referti Online
Prenotazioni Online

 

Solvenza
Newsletter
URP

Premio Innovazione
Smau 2016
Premio Innovazione
Smau 2017
Premio innovazione SMAU 2016 coccarda premio 2017
Premio Innovazione
Smau 2019
 
coccarda premio 2019