INIZIATA LA VACCINAZIONE CON LA STRUTTURA COMMISSARIALE DI PALERMO
Ha preso il via quest’oggi la campagna di vaccinazione per la somministrazione della terza dose al personale sanitario della Fondazione Giglio.
Tra i primi a ricevere il vaccino i responsabili delle unità operative di: ortopedia Filippo Boniforti, di neurologia Luigi Grimaldi, di riabilitazione Francesca Rubino, del pronto soccorso Emanuele Sesti, infermieri e oss.
Al personale del Giglio le primi dosi erano state inoculate tra dicembre e gennaio scorso.
La campagna di vaccinazione è curata della struttura commissariale per l’emergenza Covid di Palermo, diretta da Renato Costa, e proseguirà per tre giorni all’interno della Fondazione.
Verranno vaccinati con prima e seconda dose anche i pazienti ricoverati che ne faranno richiesta.
“Ringrazio – ha detto il presidente della Fondazione Giglio, Giovanni Albano – il commissario Costa e il suo staff per il supporto offerto che ci consente di non distogliere, per questa nuova campagna di vaccinazione, il nostro personale impegnato nei reparti. Il nostro obiettivo - ha aggiunto Albano - resta il mantenimento dell'ospedale in sicurezza".
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Nella foto da sx il presidente Giovanni Albano, il commissario Renato Costa, Daniela Segreto dell’Assessorato Regionale della salute con lo staff della struttura commissariale covid di Palermo.
Riparte domani l’attività sanitaria della Fondazione Giglio sospesa la scorsa settimana dopo un infermiere positivo al Covid-19.
Lo ha reso noto la direzione strategica della Fondazione Giglio di Cefalù al termine di una intensa attività di screening su tutto il personale e sui pazienti grazie al quale sono stati individuati e isolati i contatti positivi.
Riprendiamo, in sicurezza – ha sottolineato la direzione strategica – l’attività di ricovero e ambulatoriale, prolungandola anche nel week end con possibile apertura delle sale operatorie la domenica.
“Rafforziamo il nostro impegno – ha detto il presidente della Fondazione Giglio, Giovanni Albano – per dare una risposta di salute sempre maggiore anche in considerazione dell’onere sul fronte Covid-19 a cui sono stati chiamati gli ospedali dell’area metropolitana”.
In questi ultimi giorni sono stati effettuati circa 1200 tamponi molecolari e circa 600 tamponi rapidi che hanno consentito di individuare 15 operatori sanitari positivi al covid-19 e sette pazienti. Tutti afferenti o riconducibili all’area di riabilitazione dove prestava servizio il primo operatore positivo.
I sanitari (6 infermieri, 6 oss e 2 fisioterapisti), asintomatici o paucisintomatici, sono stati posti in quarantena al proprio domicilio, mentre, i pazienti sono stati trasferiti in strutture dedicate al Covid.
“Il tempestivo ed efficace intervento posto in essere – ha concluso Albano - grazie anche all’operatività h. 24 dell’unità di crisi, coordinata dal direttore sanitario Salvatore Vizzi, e alla direzione amministrativa, guidata da Gianluca Galati, che ringrazio, ci ha consentito di ripartire nuovamente in sicurezza”.
Tutti i tamponi sono stati refertati dal laboratorio di biologia molecolare della Fondazione Giglio, attivato ad aprile, diretto dalla biologa molecolare, Maria Andriolo, che si avvale del biotecnologo Maria Enza D’Ippolito.
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SOSPESA SINO A LUNEDÌ L’ATTIVITÀ NON URGENTE
Tutto il personale della Fondazione Giglio e i pazienti saranno sottoposti nuovamente a tampone naso-faringeo dopo la diagnosi di positività al Covid-19 su un infermiere dell’area di riabilitazione. La decisione è stata assunta dalla direzione strategica della Fondazione Giglio di Cefalù che ha deciso di sospendere l’attività sanitaria non urgente sino a lunedi. In 72 ore dovrebbero essere ultimati tutti i tamponi.
“L’obiettivo – spiega la direzione strategica - è rimettere l’ospedale in sicurezza e garantire la ripresa a pieno regime di tutte le attività”.
L’infermiere, risultato positivo al Covid-19, residente in un comune delle Madonie, dove vi sarebbero stati altri casi, aveva fatto il suo ultimo ingresso in struttura il 2 ottobre sino a tornare, ieri, in modalità drive in, per il tampone, all’apparire dei sintomi febbrili.
Lo screening sul personale e pazienti, già iniziato con i primi 130 tamponi effettuati nell’area di riabilitazione dove l’infermiere presta servizio, ha consentito di individuare un solo paziente positivo, posto in isolamento e in procinto di essere trasferito in un ospedale Covid, oltre a sette sanitari (1 fisioterapista, 4 operatori socio sanitari e 2 infermieri incluso il primo) sempre dello stesso reparto.
Il reparto è già stato sanificato e il personale positivo, tutto asintomatico, è stato inviato in quarantena nelle proprie residenze.
La direzione strategica ha comunque deciso di sospendere le attività non urgenti sino a lunedi “per ripartire in sicurezza”. “Ci scusiamo, pertanto con i nostri pazienti – sottolineano - per eventuali disagi che saranno chiamati a sostenere con lo slittamento di alcune prestazioni”.
Il centro prenotazioni ricontatterà i pazienti interessanti dalla momentanea sospensione delle attività e riprogrammerà le visite specialistiche e i ricoveri.
In dettaglio, sino a lunedì, saranno sospese tutte le attività programmate con il servizio sanitario nazionale e in solvenza quindi i nuovi ricoveri e i pre-ricoveri e l’ambulatoriale. La direzione sanitaria in raccordo con le unità operative procederà, inoltre, alla dimissione protetta di alcuni pazienti con tamponi in uscita.
Tutta l’attività in urgenza, quindi di pronto soccorso e oncologica prosegue regolarmente come nella fase1 del Covid-19.
"Il personale di Giglio – ha sottolineato la direzione strategica – viene sottoposto con cadenza quindicinale, sin dall’inizio della pandemia, ai controlli “covid-19” quindi sierologico e successivo tampone”.
La direzione della Fondazione Giglio ha, infine, invitato i pazienti ad effettuare le prenotazioni solo online o al cup telefonico (0921920502)
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Cambiano le modalità per effettuare i tamponi per la diagnosi di Covid-19 alla Fondazione Giglio di Cefalù.
Da lunedì 31 agosto il prelievo naso-faringeo avverrà solo in macchina in modalità “drive through” nell’area attrezzata attivata alle spalle dell’ingresso principale della Fondazione. L’area Covid-19 potrà essere raggiunta solo a bordo della propria autovettura percorrendo la strada perimetrale alla struttura sanitaria.
Gli infermieri eseguiranno i prelievi all’interno dell’autovettura e ritireranno contestualmente il questionario sull’anamnesi Covid inviato precedentemente, solo agli utenti solventi, per whatsapp, e la ricevuta del bonifico bancario. Gli altri pazienti (non solventi) compileranno il questionario in fase di pre-ricovero.
Una nuova modalità organizzativa e gestionale di procedure e percorsi – spiegano dalla Fondazione Giglio – per evitare qualsiasi contatto tra i pazienti che accedono alla struttura sanitaria e quanti devono essere sottoposti a tampone.
La prenotazione per i tamponi in solvenza potrà essere effettuata solo tramite whatsapp inviando un messaggio al 3314048959. Il pagamento della prestazione potrà avvenire esclusivamente con bonifico bancario.
Il referto sarà inviato, nella stessa giornata dell’esame, all’email comunicata al momento della prenotazione. Stesse modalità anche per l’invio della fattura.
Resta invariato il costo del tampone pari a euro 50,00. L’esame viene effettuato dal lunedì al venerdi dalle ore 8.30 alle ore 13 e comunque all’orario comunicato dal Cup del Giglio.
La Fondazione non potrà prenotare tamponi a persone che rientrano da “zone rosse”: Spagna, Malta e Grecia come da ordinanza del Presidente della Regione Siciliana. Questi pazienti saranno presi in carico dalle U.S.C.A.T. territorialmente competenti.
In quattro mesi il laboratorio di biologica molecolare della Fondazione Giglio, diretto da Maria Andriolo, ha eseguito 6.760 tamponi.
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La Fondazione Giglio di Cefalù ha aperto ai pazienti esterni la possibilità di effettuare il tampone naso-faringeo con risultato in giornata o al massimo entro le 24 ore. Oltre ai singoli pazienti potranno rivolgersi al Giglio le Residenze sanitarie assistenziali (RSA) che ne avessero necessità.
Il “prelievo” avverrà nella tenda esterna, allestita all’ingresso dell’ospedale, alle spalle della statua di Padre Pio, tutti i giorni dal lunedì’ al venerdì dalle ore 9.30 alle ore 10.30.
Il costo del tampone, a carico del richiedente, è di euro 50,00. Occorre prenotare tramite il cup solventi allo 0921-920126.
L’utente prima di effettuare il tampone dovrà recarsi allo sportello accettazione del laboratorio analisi, posto sempre all’esterno della struttura sanitaria, per regolarizzare l’iter amministrativo e per il rilascio della documentazione propedeutica al tampone. Comunicando l’email potrà essere richiesto l’invio del referto a mezzo posta elettronica, I tamponi verranno esaminati dal laboratorio di biologia molecolare della Fondazione Giglio diretto da Maria Andriolo.
Il prelievo viene invece eseguito dal personale infermieristico diretto da Stefania Vara.
I tamponi dei pazienti, accettati per il ricovero, restano sempre a carico della Fondazione Giglio.
Al Giglio, dal 22 giugno, in solvenza, è anche possibile effettuare il test sierologico eseguito dal laboratorio analisi (lun - ven. dalle 7.30 alle ore 10) con un semplice prelievo ematico ed esito in giornata.
La metodica usata è l’Eclia della Roche. L’esito del test attesta o meno l’avvenuto contatto con il virus. In caso di positività occorre effettuare il tampone.
Il laboratorio analisi è diretto da Martino Tinaglia.
La Fondazione Giglio di Cefalù apre ai singoli richiedenti la possibilità di effettuare il test sierologico per sapere se si è venuti in contatto con il Covid-19.
Il test sarà eseguito dal laboratorio d’analisi con un semplice prelievo e la risposta sarà inviata a mezzo email dopo poche ore.
“Il test – spiega Martino Tinaglia, responsabile del laboratorio d’analisi – consente di determinare la presenza di anticorpi al Covid-19. E’ un test quantitativo – aggiunge – con alta affidabilità. In caso di esito positivo, per determinare l’eventuale contagio in corso, verrà eseguito il tampone”.
La metodica usata dal laboratorio d’analisi del Giglio è l’Eclia della Roche (elettrochemioluminiscenza) che valuta su siero la presenza di Ig (immunoglobuline) totali (IgG/IgM) che attestano l’avvenuto contatto o meno con il virus. Valori superiori ad 1 rilevano la positività del paziente al Covid-19 viceversa la negatività al virus.
Il sierologico verrà effettuato al costo di euro 17,50 e non occorre la prescrizione del medico di famiglia ne la prenotazione.
Gli orari per eseguire l’esame sono gli stessi del centro prelievi ovvero dalle ore 7.30 alle ore 10 dal lunedì al sabato.
Il referto sarà inviato a mezzo email all’indirizzo comunicato al momento dell’accettazione o si potrà ritirare allo sportello tutti i giorni dalle ore 11 alle ore 13.30 e il martedì e giovedì anche dalle 14 alle ore 16. In caso di esito positivo il paziente sarà ricontattato, dalla struttura, per l’esecuzione del tampone.
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Pubblichiamo una riflessione del fisioterapista Giovanni Guercio scritta nei giorni più tragici della pandamia. Racconta il percorso di un paziente, per un momento "sospetto covid", avviato alla riabilitazione. Nasce un empatia, rafforzata dal pericolo scampato, che diventa la forza per rialzarsi. E così la sua riflessione: il virus non ha piegato il nostro agire".
di Giovanni Guercio
Evento di ordinaria riabilitazione nei giorni più tragici.
Un uomo alto, con gli occhi sgranati, sta compiendo il suo percorso riabilitativo da alcuni mesi.
Quella frase scritta sul suo telefonino “torneremo a sorridere” comincia a perdere la risoluzione iniziale con cui è stata scritta.
Viene assegnato alle mie cure riabilitative.
Il respiro stanco con sibilo costante, rivela una persona provata fisicamente ma con la forza e la convinzione di non mollare, il suo progetto è un altro.
Quando mi vede nella sua stanza, qualcosa irradia il suo volto, qualcosa modifica il progetto riservato a quell’uomo.
Mi trovo a fare una gran quantità di riflessioni su come “rimettere in piedi” il paziente D.C..
Un contributo importante a questa missione viene dal medico pneumologo Giorgio Marino che con nitida visione, mi dice di investire sul paziente.
Appena fatte le dovute considerazioni, D.C. peggiora, sale la febbre, il respiro si deteriora, necessita di ossigenoterapia.
Viene sottoposto ad esami che rilevano “polmonite interstiziale”, quasi una sentenza al tempo del coronavirus.
Si accende la luce rossa, si eseguono le misure previste, si isola il paziente, si prosegue con il protocollo.
Vengo aggiornato, rimango a casa in attesa. Non sono preparato e mi adatto emotivamente.
Gli elementi ci sono tutti, sono stato a contatto con un sospetto Covid positivo, assieme ad altri miei colleghi, fra cui mia moglie, il che non migliora affatto le cose.
Per fortuna la buona notizia non tarda ad arrivare, il paziente risulta negativo al tampone.
Il giorno dopo ritorno al "fronte", il pericolo scampato rinforza “l’empatia”, vero motore per muscoli e plasticità cerebrale.
Non considerando i tecnicismi, con l’ausilio di uno standing e tanta sofferenza, riacquistiamo la stazione eretta.
L’entusiasmo di D.C. spazza via le mie perplessità nel dar luogo ad un tentativo di “deambulazione con ausili ed assistenza”, modalità con cui viene definita questa fase dagli addetti ai lavori.
L’esperimento ha successo, trenta metri del corridoio diventano il palcoscenico dell’evento.
Ma è solo un nuovo inizio.
Non ci dobbiamo fermare davanti al capolavoro biomeccanico che il nostro corpo rappresenta. La realtà ha luogo dentro di noi, dove spesso risiedono capacità non sospettate. La visione è nella mente non nell’occhio.
Allo stabilizzarsi delle condizioni cliniche, si aggiungono quelle su cui basare le future prospettive di ripresa.
L’indaffarato paziente/regista predispone l’ambiente dove trascorrere l’imminente futuro nella propria abitazione.
Conoscenza e saggezza cominciano al capezzale dell’uomo malato.
Anche nei momenti di grande difficoltà come quelli che stiamo vivendo, il virus non ha piegato il nostro agire, la cui forza è generata dalla coscienza individuale e collettiva.
Questa storia, patrimonio di insegnamenti che ogni paziente ci offre, rappresenta solo una pagina del grande libro che il nostro ospedale ci permette di scrivere.
Grazie
Giovanni Guercio
IL PRESIDENTE ALBANO: L’OSPEDALE È STATO MESSO IN SICUREZZA
Sono stati oltre 1000 i tamponi per l’identificazione del Sars-Cov-2 eseguiti dal neo laboratorio di biologia molecolare della Fondazione Giglio di Cefalù.
I primi tamponi sono stati effettuati sul personale sanitario e amministrativo della stessa Fondazione, ai pazienti al momento del pre-ricovero e in accesso al pronto soccorso con sintomi influenzali e al personale dei servizi: bar, mensa e pulizie del nosocomio cefaludese.
In totale sono stati poco più di 800 quelli eseguiti sul personale del Giglio e 300 sui pazienti.
“Tutti i tamponi effettuati – ha detto il presidente della Fondazione Giglio, Giovanni Albano – ha dato esito negativo al Coronavirus.
L’ospedale – ha affermato Albano – è stato messo in sicurezza ed ogni giorno con medici e tecnici della task force Covid-19 mettiamo in campo nuove misure di prevenzione e di contenimento del virus in vista anche della ripresa di tutte le attività incluse quelle ambulatoriali della Fondazione Giglio”.
A coordinare il laboratorio di biologia molecolare è la dottoressa Maria Andriolo che si avvale del supporto del tecnico di laboratorio Maria Enza D’Ippolito.
Il laboratorio è in grado di sviluppare 80 tamponi in ogni seduta mediamente di quattro - cinque ore. La struttura si è anche dotata di un estrattore automatico di acidi nucleici (DNA-RNA) in grado di processare contemporaneamente 16 campioni in 70 minuti. Campioni che vengono poi trasferiti in una piastra che amplifica la molecola di RNA per la diagnosi di negatività o di positività al Covid-19.
Ringrazio – ha aggiunto Albano – i nostri operatori per l’impegno e la totale abnegazione che in questi giorni stanno mostrando sul campo”.
Il presidente ha, inoltre, anticipato che “nel piazzale esterno della struttura sanitaria, dove sono state già collocate delle pagode messe a disposizione dal comune di Lascari, sarà realizzata una grande sala d’attesa dove i pazienti saranno chiamati, di volta in volta, per accedere agli esami strumentali. Sposteremo da lunedì all’esterno – ha concluso Albano - anche il centro prelievi e alcuni ambulatori. Tutto questo per limitare ancor di più gli accessi in ospedale ai soli pazienti ricoverati a cui viene effettuato il tampone al pre-triage in ingresso”.
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Nella foto da sx il presidente Albano, Maria Andriolo, Maria Enza d'Ippolito e il farmacista Carmelo Di Giorgio.
In un articolo a firma del responsabile dell'unità operativa di Neurologia della Fondazione Giglio ecco come è stata organizzata l'attività del centro sclerosi multipla per garantere ai pazienti la continuità assistenziale.
di Luigi Maria Grimaldi*
I pazienti affetti da sclerosi multipla (SM) seguiti presso il Centro Regionale per la Diagnosi e Cura della SM della Fondazione Giglio di Cefalù sono stati oggetto di numerose iniziative organizzative per venire incontro ai loro bisogni di assistenza e trattamento messi duramente alla prova dalle restrizioni sociali necessarie al contenimento dell’infezione da Sars CoV-2.
Il rischio, paventato dalle associazioni degli stessi malati, prima tra tutte l’AISM, era che i pazienti non si recassero più ai Centri, quasi sempre situati all’interno di ospedali in cui sono ricoverati pazienti affetti da COVID-19, per le visite di controllo e per ritirare o ricevere i farmaci necessari per il mantenimento del loro stato di salute per paura di infettarsi e che le strutture non fossero comunque più in grado di accogliergli per le varie rimodulazioni di spazi e di personale che hanno dovuto affrontare.
Per ovviare a questi possibili ostacoli, presso il centro di Cefalù è partita sin dai primi giorni dell’epidemia un’intensa rimodulazione organizzativa: la segreteria è stata dotata di un cellulare con un numero dedicato (333-6147711) con cui tramite telelavoro ha iniziato a gestire i pazienti che sarebbero dovuti venire a visita per il ritiro dei farmaci contattandoli in anticipo, ricevendo i loro esami e trasmettendoli ai neurologi del Centro che, dopo averli visionati, contattano telefonicamente i pazienti e, sulla base di quanto loro comunicato, redigono il piano terapeutico che viene poi fatto loro recapitare sempre per via telematica.
In questo modo si è praticamente azzerato l’accesso dei pazienti all’ospedale ottenendo il tanto auspicato isolamento sociale e mantenimento assistenziale.
Un secondo intervento ha riguardato proprio il ritiro dei farmaci prescritti: grazie al supporto della multinazionale Novartis è già partito un servizio di recapito al domicilio dei pazienti da parte di un corriere gratuito e analoghe iniziative sono in corso di realizzazione anche con le altre aziende del settore: a regime si spera che tutti i pazienti che non necessitino di un controllo frontale con il neurologo possano essere visitati e ricevano il loro farmaco in questo modo.
Grazie al numero dedicato è anche partita una chat riservata a tutti i circa 200 pazienti che circa una volta al mese debbono necessariamente recarsi a Cefalù per ricevere un farmaco infusionale.
Questi, come del resto tutti gli altri pazienti SM, possono inviare messaggi con domande specifiche ed ottenere risposte in giornata.
Sulla chat il personale del Centro ha inoltre provveduto durante questo periodo a lasciare dei messaggi di informazione sull’andamento dell’epidemia e sui rischi connessi per i pazienti con patologie immunitarie come quelli affetti da SM, un servizio finora molto gradito dall’utenza.
Per poter effettuare le infusioni mensili in condizioni di sicurezza infettivologica, il Centro si è avvalso, oltre che ad un triage all’esterno della struttura ospedaliera con termometria, autocertificazione e disinfezione delle mani, di uno scaglionamento dei pazienti in più turni quotidiani con accoglimento degli stessi in non più di 2-3 per stanza a oltre 3 metri di distanza l’uno dall’altro con adeguata protezione mediante mascherine e all’utilizzo di un camper medicalizzato generosamente offerto dal Rotary Club e posizionato all’esterno dell’ingresso dove un’infermiera dedicata, adeguatamente protetta “come se”, ha effettuato le dispensazioni per i pazienti provenienti da aree più a rischio; più di recente è stata utilizzata la stanza di isolamento attivata presso il P.S. dell’ospedale.
Sono sempre continuate, in questo periodo, i ricoveri ordinari per i pazienti che dovevano confermare per la prima volta una diagnosi ancora incerta, sempre mantenendo un solo paziente per stanza.
Il Centro di Cefalù non ha mai interrotto la sua attività di ricerca farmacologica per la SM: sono attualmente in corso di avvio ben 4 nuovi studi per verificare l’efficacia di farmaci per le forme avanzate di SM (studio O’HAND) e di nuovi farmaci, anche appartenenti a nuove categorie farmacologiche, come il dapirolizumab endovenoso, l’evobrutinib e un nuovo inibitore della S1P4 in associazione con l’ocrelizumab.
*Responsabile unità operativa di Neurologia e Centro regionale Sclerosi Multipla di Cefalù
Il personale della Fondazione Giglio di Cefalù e tutti i pazienti che dovranno essere ricoverati saranno sottoposti al tampone per individuare eventuali positivi al Coronavirus.
Lo ha deciso il presidente della Fondazione Giglio, Giovanni Albano, “per rafforzare e mettere ancor di più in sicurezza l’ospedale prevenendo eventuali contagi”.
Da circa un mese Fondazione Giglio aveva già contingentato gli ingressi vietandoli ai familiari dei pazienti ricoverati e consentendo l’accesso solo dopo la misurazione della temperatura e l’igienizzazione delle mani.
“Ci siamo dotati – ha aggiunto il presidente Albano – di tutte le tecnologie necessarie per allestire un laboratorio di biologia molecolare”.
A coordinare le attività del neo laboratorio è il biologo molecolare Maria Andriolo.
In questa prima fase si occuperà di eseguire lo screening di operatori e pazienti.
Tra le apparecchiature, di ultima generazione, di cui è stato dotato il laboratorio ci sono un estrattore automatico e termociclatore.
Il laboratorio molecolare potrà sviluppare 100 tamponi al giorno nell’arco di sei ore.
Aggiornamento
Il laboratorio di biologia molecolare utilizzerà anche strumentazione dell'IBFM-CNR che ha sede all'interno di Fondazione Giglio.
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La Fondazione Istituto San Raffaele G. Giglio di Cefalù, oggi Fondazione Istituto G. Giglio di Cefalù, veniva istituita il 17 gennaio del 2003 attraverso una joint venture tra la Regione Siciliana, il Comune di Cefalù, l'Azienda USL 6 di Palermo, oggi Asp, e la Fondazione San Raffaele del Monte Tabor di Milano. Rappresentava uno dei primi modelli in Italia di sperimentazione pubblica-privata per la gestione di un ospedale pubblico, secondo quanto previsto dall'articolo 9 bis della legge n. 502 del 1992.
Fondazione Istituto
G. Giglio di Cefalù
Contrada Pietrapollastra - Pisciotto
90015 Cefalù (PA)
Tel: +39 0921 920 111
PEC:
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