GIORNALE DI SICILIA
ed AGRIGENTO
Dir. Resp. Antonio Ardizzone
Edizione del 30/11/2016 Estratto da pag. 22
di Monica Diliberti
Intervista a Filippo Boniforti della Fondazione Giglio: «Un tipo di chirurgia che dà ottimi risultati»
CEFALÙ Fino ad un po' di anni fa, pensare di poter sostituire un'intera articolazione, come un ginocchio o un'anca, sembrava un'avventura. Ma, come in altri campi, le metodiche chirurgiche sono migliorate e i medici hanno perfezionato sempre più le loro abilità, grazie anche a materiali più tecnologici e ben tollerati dai pazienti. Filippo Boniforti, responsabile di Ortopedia e traumatologia della Fondazione Istituto "Giglio" di Cefalù, in provincia di Palermo, è uno degli "attori" che hanno partecipato al progetto Riap (Registro italiano artroprotesi) che, attraverso la raccolta delle schede di dimissione ospedaliera, punta a potenziare l'attività del registro nazionale delle artoprotesi. Una sorta di fotografia, dalla Valle d'Aosta alla Sicilia, di questi interventi nel nostro Paese, ma che ancora dev'essere completata da alcune regioni.
··· Dottor Boniforti, sembrerebbe proprio che si stia verificando un vero e proprio boom nelle operazioni di artroprotesi. Come spiega questa tendenza? «Non solo l'aumento è nazionale, ma interessa tutto il mondo occidentale: a partire dagli Stati Uniti in poi, tutti i Paesi fanno i conti con questo incremento. Ciò avviene principalmente per il progressivo invecchiamento della popolazione, con un peggioramento delle condizioni delle articolazioni. L'artroprotesi ci consente di migliorare lo stato delle articolazioni, come anca, ginocchio, spalla».
• · · Che sia una faccenda legata a filo doppio con l'invecchiamento generale è ormai chiaro a tutti. Ma è una questione che tocca solo gli anziani?
«No, Tutte le fette della popolazione che presentano un'alterazione funzionale delle articolazioni sono interessate, anche se ovviamente gli anziani sono maggiormente coinvolti. Nelle persone più giovani, in genere il problema articolare può essere la conseguenza di un trauma oppure di un difetto congenito. Anche in questi casi, i pazienti possono trarre beneficio dall'intervento. La chirurgia protesica da ottimi risultati e chi vi viene sottoposto è molto soddisfatto e può tornare ad una vita praticamente normale».
··· Soffermiamoci ancora un attimo sui più giovani. L'attività sportiva può provocare disturbi articolari?
Pensiamo per esempio alla classica partitella di calcetto che, spesso, mette a dura prova le ginocchia con cadute e distorsioni di tanti che si improvvisano "Messi del venerdì sera"... «Nei giovani lo sport non va assolutamente considerato una causa di malattia, tutt'altro. C'è da dire però che va praticato in base alla propria condizione fisica e alle proprie capacità. Gli sport estremi o non adeguati alle proprie potenzialità possono essere dannosi e comportare malfunzionamenti».
··· Com'è cambiata nel tempo la chinirgia protesica?
«Si è molto raffinata ed è diventata sempre più tecnica. Le metodiche a nostra disposizione ci consentono di mantenere i tessuti e preservare l'osso, con un danno sensibilmente inferiore. La ripresa dei pazienti è piuttosto rapida e non sono previste lunghe degenze in ospedale».
• · · La Sicilia ha molte strutture che offrono le cure più idonee per le articolazioni, sia per casi urgenti come le fratture che per interventi in elezione. Ma ciononostante ancora in molti decidono di recarsi in altre regioni italiane...
«Per quanto riguarda la mobilità, sono i numeri di una grande regione. Come avviene in tanti altri posti, questo desiderio di muoversi e farsi curare altrove si avverte sempre. Negli ultimi anni però questa tendenza si è abbastanza stabilizzata».
··· Come procede l'attuazione del Registro italiano artroprotesi?
«Tutte le regioni sono informate del progetto e c'è una buona adesione delle Unità operative di Ortopedia e traumatologia. Dopo la recentissima conferenza StatoRegioni del 24 novembre, con l'intesa sullo schema di decreto del Presidente del consiglio dei ministri di istituzione dei sistemi di sorveglianza e di registri si continua il percorso in questa dilezione».
SANITA'. Eseguiti 276 interventi. Il commissario Virgilio: "l'obiettivo è frenare i viaggi della speranza"
Cefalù, al "Giglio" record di protesi d'anca
CEFALU'. La parola d'ordine è una ed una sola: evitare sempre più la "migrazione" verso altri centri specializzati del Nord. L'ospedale "Giglio" di Cefalù è il primo centro siciliano per avere eseguito interventi di protesi d'anca. In un solo anno ne sono stati eseguiti 276 - dato relativo al 2012 e l'ospedale cefaludese dovrebbe mantenere anche lo stesso trend nel 2013. Non a caso ancora oggi l'11 per cento dei siciliani che devono sottoporsi ad interventi di protesi d'anca preferiscono andare in altri centri specializzati fuori dall'Isola. Il dato è stato certificato anche dal report pubblicato dall'Osservatorio Epidemiologico regionale, dell'assessorato regionale della Salute diretto da Ignazio Tozzo. Gli interventi sono stati effettuati dalle unità operative di Ortopedia, diretta da Filippo Boniforti, e di Traumatologia, diretta da Antonio Pace.
«L'intervento di protesi d'anca - ha spiegato il direttore generale dell'ospedale della cittadina normanna, Vittorio Virgilio - è uno dei motivi che inducono ad eseguire i cosiddetti viaggi della speranza. Tra i nostri obiettivi, come centro di alta specializzazione c'è anche la riduzione della mobilità passiva che stiamo percorrendo con una offerta di buona sanità, che consente, fra l'altro, alla nostra Regione di mantenere e investire le risorse dei siciliani in Sicilia».
«Oggi - aggiunge Boniforti - l'alto volume di interventi e di pazienti che si rivolgono alla nostra struttura è sinonimo di accuratezza e di affidabilità. Rispondiamo a questa fiducia, lavorando con standard elevati confrontabili con tutta Europa». L'unità di Traumatologia dispone di 16 posti letto, mentre, l'Ortopedia di 12. «Abbiamo dedicato - evidenzia Boniforti - spazi, ricavati all'interno del reparto, solo per la protesica. Con personale specializzato che lavora in team. Non c'è solo il bravo chirurgo - spiega - ma infermieri e fisioterapisti sono stati addestrati e dedicati a questa patologia». «L'intervento di protesi d'anca - spiega Pace - rappresentava una patologia di frequente migrazione verso il nord. In questi anni, possiamo affermare, c'è stato un trasferimento di competenze in Sicilia che ha consentito di affinare la tecnica e di ottenere una costanza dei risultati». Il "Giglio" ha conquistato anche un primato nell'intervento di artroscopia del ginocchio eseguito dall'équipe di Ortopedia.
A. F.
Vedi anche articolo"Protesi d'anca, l'ospedale "Giglio" di Cefalù è il primo centro in Sicilia" suLasicilia.it
L’ospedale "San Raffaele-Giglio"
Sclerosi multipla Cefalù da "Bollino Rosa"
La sclerosi multipla è una malattia per lo più al femminile.
Colpisce le donne con un rapporto di 3 a 1, rispetto agli uomini. E ancora non è del tutto chiaro perché l’anomala aggressione del sistema immunitario al rivestimento del sistema nervoso, la mielina, investa di più le donne. E la popolazione femminile affetta dalla patologia, per problemi di fertilità, gravidanza, sessualità, menopausa, ha bisogno di un impegno sanitario particolare.
All’ospedale "San Raffaele-Giglio" di Cefalù, è stato creato un centro esclusivamente dedicato alle donne con sclerosi multipla, premiato col “bollino rosa”, un riconoscimento attribuito dall’Osservatorio nazionale sulla Salute della Donna alle strutture sanitarie che pongono un’attenzione particolare all’assistenza delle donne, in altre parole ospedali a "misura di donna".
Al Centro di Cefalù, diretto dal dottore Luigi Grimaldi, neurologo, vengono ad oggi curate 700 donne su 1.200 malati, che giungono da tutta l’Isola.
«Abbiamo puntato sulla diversità di genere in modo mirato. La malattia colpisce donne in età fertile e occorre tenere conto di tanti aspetti diversi come il matrimonio, la gravidanza, il parto, il maggiore pericolo di contrarre infezioni, come ad esempio, il papilloma virus umano, causa del cancro del collo dell’utero. Sono tutte situazioni al femminile che hanno portato il “San Raffaele-Giglio”, alla decisione di costituire una struttura dedicata alle donne con la malattia», osserva il dottore Grimaldi.
Nel Centro, la donna viene presa in carico da un team multidisciplinare: neurologi, ginecologi, psicologi, infermiere particolarmente formate sulla malattia. Nel laboratorio lavorano alcune coordinatrici di ricerca. «Seguono – spiega Grimaldi – lo sviluppo di studi internazionali sui farmaci di nuova generazione. Siamo responsabili di alcune sperimentazioni per tutto il Paese. Ed è proprio grazie a questo lavoro di ricerca che il nostro centro si autofinanzia».
In sperimentazione, su cinque pazienti, una nuova molecola, anti-lingo che riesce a fare ricrescere la mielina distrutta da cellule del sistema immunitario che, erroneamente, credono la mielina una nemica dell’organismo. Per il dottore Grimaldi si tratta di una novità importante, ma tende a precisare "per ora solo in fase sperimentale". Il farmaco agisce positivamente sulla ricostruzione della mielina, ma ciò non deve far pensare che le cellule killer non continuino ad aggredirla. Ma se all’anti-lingo viene abbinato un farmaco che può bloccare la malattia come l’interferone, si spera che i risultati possano essere soddisfacenti.
«Pensiamo – dice Grimaldi – anche alla possibilità di abbinare, in futuro, all’anti-lingo farmaci come glatiramer o l’anticorpo monoclonale natalizumab, farmaco che abbiamo utilizzato in molti malati per ridurre il rischio di progressione della malattia, con buoni risultati».
BOX
Il programma Bollini Rosa Nasce nel 2007 e gode del patrocinio di 15 società scientifiche tra cui la Società Italiana di Neurologia. L’iniziativa, che quest’anno si è arricchita di una sessione dedicata alla sclerosi multipla, ha assegnato agli ospedali da uno a tre bollini con valenza biennale, relativamente a 13 diverse specialità. In questa edizione del programma sono state premiate 230 strutture ospedaliere. Mediante la Guida Nazionale Bollini Rosa distribuita in tutte le 17.000 farmacie presenti sul territorio italiano, una linea telefonica dedicata e il sito Internet www.bollinirosa.it, le utenti possono individuare, all’interno del network degli ospedali premiati, la struttura più vicina a loro e interagire in modo attivo lasciando sul sito un commento e leggendo le opinioni pubblicate.
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Direttore Comunicazione e Ufficio Stampa | |
Ufficio Stampa | |
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La Fondazione Istituto San Raffaele G. Giglio di Cefalù, oggi Fondazione Istituto G. Giglio di Cefalù, veniva istituita il 17 gennaio del 2003 attraverso una joint venture tra la Regione Siciliana, il Comune di Cefalù, l'Azienda USL 6 di Palermo, oggi Asp, e la Fondazione San Raffaele del Monte Tabor di Milano. Rappresentava uno dei primi modelli in Italia di sperimentazione pubblica-privata per la gestione di un ospedale pubblico, secondo quanto previsto dall'articolo 9 bis della legge n. 502 del 1992.
Fondazione Istituto
G. Giglio di Cefalù
Contrada Pietrapollastra - Pisciotto
90015 Cefalù (PA)
Tel: +39 0921 920 111
PEC:
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