L'insufficienza respiratoria (IR) è una condizione morbosa caratterizzata dall'incapacità di garantire gli scambi gassosi da parte di una o più strutture dell'apparato respiratorio.
Generalmente l'IR rappresenta lo stadio più avanzato di numerose patologie, che possono coinvolgere le differenti strutture dell'apparato respiratorio per il verificarsi di diversi meccanismi fisiopatologici.
E' pratica corrente considerare due grandi categorie cliniche: l'IR ipossiemica, prevalentemente determinata da alterazioni polmonari, e l'IR ipercapnica, in cui una "insufficienza di pompa" del sistema torace-polmone determina ipoventilazione, con ritenzione di anidride carbonica ed insorgenza di un quadro di acidosi respiratoria. Tale distinzione è utile per le scelte terapeutiche, poiché nel primo caso (IR ipossiemica) si tenderà soprattutto a correggere il difetto d'ossigenazione, mentre nel secondo (IR ipercapnica) l'orientamento principale sarà rivolto al supporto attivo delle strutture ventilatorie.
Tale supporto può essere fornito attraverso metodiche di ventilazione meccanica non invasiva (NIV) o invasiva (previa intubazione oro-tracheale), in relazione alla gravità delle condizioni cliniche, dello stato di coscienza, dei valori di pH del sangue.
Quando si prevede la necessità di proseguire la ventilazione meccanica invasiva oltre un periodo di 7-12 giorni è indicata l'esecuzione di una tracheotomia, che riduce i danni causati da un'intubazione prolungata.
Il trattamento riabilitativo di questa tipologia di pazienti punta allo svezzamento dalla ventilazione meccanica, ed alla rimozione delle cannule tracheostomiche.
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Il paziente viene costantemente monitorato |
Il paziente negli ultimi due anni è stato sottoposto per 3 volte ad interventi di resezione endoscopica di neoformazioni vescicali recidivanti presso l'U.O. di Urologia della Fondazione. Nell'agosto del 2006, durante la fase post-operatoria dell'ultimo dei suddetti interventi, in seguito a scadimento delle condizioni generali e dello stato di coscienza, è stato trasferito nel Reparto di Terapia Intensiva, dove è stato sedato, intubato e ventilato meccanicamente (dal 14/09/06 tramite cannula tracheostomica), e dove ha praticato terapie con amine vasoattive fino alla stabilizzazione dei parametri emodinamici ed al ripristino del normale stato di coscienza.E' stato quindi trasferito presso l'Unità funzionale di Riabilitazione Semiintensiva del nosocomio cefaludese dove, sotto continuo monitoraggio elettrocardiografico, della pressione arteriosa, della frequenza cardiaca, della saturazione ossiemoglobinica, della frequenza respiratoria e della temperatura corporea, ha iniziato un programma riabilitativo personalizzato,avente come obiettivo lo svezzamemento dal ventilatore polmonare, la rimozione della cannula tracheostomica, il riallenamento degli arti inferiori e superiori e l'addestramento alla gestione della patologia bronco - ostruttiva cronica. All'ingresso nell'Unità funzionale di riabilitazione semi-intensiva il paziente era ancora dipendente dal ventilatore, con impossibilità iniziale di eseguire trials di respiro spontaneo per l'insorgenza di severa dispnea e l'incremento della pressione arteriosa, con raggiungimento di valori >200 mmHg. Durante la degenza, sono stati ottimizzati i parametri ventilatori e la terapia inalatoria, ed è stato possibile iniziare a ridurre le ore di ventilazione giornaliera fino alla sua completa sospensione, con stabilità dei parametri emogasanalitici.
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Uno scorcio della palestra della Fondazione |
Sono state inoltre effettuate ripetute valutazioni della disfagia del paziente, dapprima per i cibi semisolidi e successivamente per solidi e per liquidi, con buon esito. Ha iniziato inoltre il riallenamento degli arti inferiori con l'ausilio di un deambulatore ascellare.Dopo l'esecuzione di trials di respiro spontaneo, senza alterazione dei parametri fisiologici per 24 ore consecutive, e dopo controllo broncoscopico per valutare l'assenza di stenosi tracheali, è stato possibile rimuovere la cannula tracheostomica.Il paziente è stato quindi trasferito in degenza ordinaria (Unità Funzionale di Riabilitazione Pneumologica), dove ha proseguito, prevalentemente in palestra, il riallenamento degli arti inferiori, senza ausilio di deambulatore e successivamente facendo esercizio fisico su cyclette e treadmill.
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L'equipe dell'unità funzionale di riabilitazione semi-intensiva del San Raffaele Giglio |
Sono state eseguite, inoltre, sedute di educazione alla gestione della malattia e del suo trattamento farmacologico e ad uno stile di vita appropriato alle condizioni ed ai limiti imposti dal danno funzionale. Il Paziente, dopo aver eseguito una buona performance al test del cammino per sei minuti, è stato dimesso il 16 novembre 2006 senza necessità di ossigenoterapia e con l'indicazione di seguire una dieta personalizzata, prescritta già durante la degenza.
Ubicazione: piano 1 blocco E
L'endoscopia digestiva rappresenta oggi una tecnica diagnostica in grado di esplorare direttamente, con l'ausilio di piccoli strumenti dotati di telecamera alcuni organi cavi dell'apparato gastroenterico come per esempio lo stomaco o il colon , al fine di evidenziare eventuali lesioni presenti all'interno di questi organi. E' anche una tecnica interventistica in quanto in grado di eseguire piccoli interventi chirurgici come per esempio l'asportazioni di polipi o l'estrazione di calcoli o il posizionamento di stent.
Presso l'Endoscopia Digestiva del San Raffaele Giglio vengono tratte le seguenti patologie:
Gli esami più comunemente eseguiti sono: la gastroscopia (esofagogastroduodenoscopia) che consente la visualizzazione dell’esofago, stomaco e duodeno; la colonscopia che consente la visualizzazione dell’intestino. Oltre alle metodiche diagnostiche le principali metodiche terapeutiche effettuate presso il Servizio sono: Polipectomia endoscopica (esofago, stomaco, duodeno, colon-retto), Trattamento con argon gas laser (neoformazioni / emorragia acuta), sclerosi di varici esofagee, legatura di varici esofagee / gastriche, trattamento locale di emorragia digestiva, dilatazione meccanica / pneumatica di stenosi (esofago, piloro, retto-sigma), Inserzione di endoprotesi autoespandibili (esofagee, duodenali, rettali, biliari), inserzione di endoprotesi plastiche (biliari, pancreatiche), papillosfinterotomia endoscopica (biliare, pancreatica), trattamento endoscopico della calcolosi bilio-pancreatica (litotrissia biliare e pancreatica), trattamento endoscopico delle stenosi bilio-pancreatiche, gastrostomia endoscopica percutanea (PEG), asportazione di corpi estranei, posizionamento e rimozione sfera intragastrica per il trattamento.
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@hsrgiglio |
La Fondazione Istituto San Raffaele G. Giglio di Cefalù, oggi Fondazione Istituto G. Giglio di Cefalù, veniva istituita il 17 gennaio del 2003 attraverso una joint venture tra la Regione Siciliana, il Comune di Cefalù, l'Azienda USL 6 di Palermo, oggi Asp, e la Fondazione San Raffaele del Monte Tabor di Milano. Rappresentava uno dei primi modelli in Italia di sperimentazione pubblica-privata per la gestione di un ospedale pubblico, secondo quanto previsto dall'articolo 9 bis della legge n. 502 del 1992.
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G. Giglio di Cefalù
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