Uno studio sull’associazione tra i polimorfismi dei geni di suscettibilità all’insorgenza dell’osteoartrosi e il quadro clinico e radiografico della patologia è stato premiato come “Best Paper Award” del meeting della Società europea della chirurgia del ginocchio e artroscopia (Esska) che si è tenuto a Verona.
Il lavoro è stata presentato da Michele Saporito, specializzando in ortopedia e traumatologia dell’Università di Palermo, con il professore Michele D’arienzo. La ricerca è stata svolta all’ospedale “Giglio” di Cefalù in collaborazione con il responsabile dell’unità operativa di ortopedia Filippo Boniforti e con il laboratorio di protegenomica IBFM CNR-Lato di Cefalù.
“La ricerca – ha detto il direttore generale, Vittorio Virgilio – è un pilastro della nostra attività. Questi riconoscimenti, anche in ambito nazionale, sono da stimolo a proseguire in questa direzione”.
“Lo studio è stato condotto su 61 pazienti affetti da osteartrosi primaria del ginocchio – ha spiegato Saporito - mostrando un’associazione statisticamente significativa tra un polimorfismo del gene GDF5 e due del gene DVWA con il grado radiografico della patologia. I polimorfismi del gene DVWA sono risultati essere dei potenziali predittori della progressione dell’osteoartrosi. Lo studio sottolinea come le analisi mutazionali possano essere utili per l’identificazione precoce della patologia e della sua progressione”.
Soddisfatto del risultato si è detto Filippo Boniforti. “Questa ricerca, durata due anni, ci dice che possiamo ritardare la progressione dell’artrosi e che è possibile analizzarne sempre più approfonditamente la genetica”.
A concorrere per il “Best paper” sono stati diversi istituti italiani. Il vincitore, Saporito, potrà effettuare una fellowship in un centro ortopedico italiano.
vl/com 2015
Il commissario straordinario e direttore sanitario del San Raffaele Giglio, Giuseppe Ferrara, e il responsabile dell'unità operativa di ortopedia, Filippo Boniforti, domenica 9 novembre, alle ore 11, saranno ospiti dell'emittente radiofonica locale Radio Cammarata Cefalù.
Ferrara e Boniforti interverrano nella trasmissione condotta da Armando Geraci "Oggi parliamo di...".
I particolar modo, il dottor Boniforti parlerà del primato raggiunto, in Sicilia, dall'ospedale di Cefalù, per l'elevato numero di protesi d'anca impiantate. Gli interventi sono eseguiti dalle unità di ortopedia e di traumatologia, quest'ultima diretta da Antonio Pace.
"Oggi parliamo di ..." si può seguire in diretta streaming sul sito web di Radio Cammarata Cefalù o in Fm, a Cefalù, su mhz 87,500; 87,750; 88,000; 92,200.
L'ospedale di Cefalù è il primo centro siciliano per interventi di protesi d'anca. In un solo anno ne sono stati eseguiti 276. Il dato arriva dall'ultimo rapporto pubblicato dall'Osservatorio Epidemiologico dell'Assessorato regionale alla Salute.
"L'intervento di protesi d'anca – ha detto il direttore generale del San Raffaele Giglio, Vittorio Virgilio - è uno dei motivi dei viaggi della speranza. Tra i nostri obiettivi, come centro di alta specializzazione – ha aggiunto Virgilio – c'è anche la riduzione della mobilità passiva che stiamo percorrendo con una offerta di buona sanità, che consente, fra l'altro, alla nostra Regione di mantenere e investire le risorse dei Siciliani in Sicilia".
Gli interventi sono stati effettuati dalle unità operative di ortopedia, diretta da Filippo Boniforti, e di traumatologia, diretta da Antonio Pace.
"Oggi – aggiunge Boniforti - l'alto volume di interventi e di pazienti che si rivolgono alla nostra struttura è sinonimo di accuratezza e di affidabilità. Rispondiamo a questa fiducia, lavorando con standard elevati confrontabili con tutta Europa".
"L'intervento di protesi d'anca – continua Pace - rappresentava una patologia di frequente migrazione verso il nord. In questi anni, possiamo affermare, c'è stato un trasferimento di competenze in Sicilia che ha consentito di affinare la tecnica e di ottenere una costanza dei risultati".
33 vl/com 2014
L'ospedale di Cefalù è il primo centro siciliano nell'intervento di artroscopia al ginocchio. E' quanto emerge dalla guida 2014 di Focus sui migliori ospedali dove farsi curare.
Il San Raffaele Giglio di Cefalù nel biennio 2011-2012, come riporta Focus, ha eseguito 330 interventi di artroscopia del ginocchio con una bassissima percentuale di reintervento pari allo 0,83. L'ospedale siciliano, che più si avvicina al San Raffaele Giglio, ne ha eseguito 221.
L'unità operativa di ortopedia è diretta da Filippo Boniforti. Il primo operatore negli interventi di artroscopia è Francesco Giacco. "Siamo soddisfatti del risultato ottenuto – dicono – tenendo conto che siamo partiti nel 2005. Ci siamo riusciti grazie al sostegno della direzione strategica della Fondazione".
L'intervento viene praticato inserendo, attraverso due piccole incisioni, gli strumenti chirurgici e le fibre ottiche. Dura meno di 30 minuti. "Lo effettuiamo in l'anestesia spinale – sottolinea Giacco – e il paziente viene dimesso la sera".
L'artroscopia del ginocchio viene eseguita con più frequenza nella lesione dei menischi e della cartilagine. All'ospedale di Cefalù questa tecnica viene impiegata anche per l'anca, la caviglia e la spalla.
vl
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La Fondazione Istituto San Raffaele G. Giglio di Cefalù, oggi Fondazione Istituto G. Giglio di Cefalù, veniva istituita il 17 gennaio del 2003 attraverso una joint venture tra la Regione Siciliana, il Comune di Cefalù, l'Azienda USL 6 di Palermo, oggi Asp, e la Fondazione San Raffaele del Monte Tabor di Milano. Rappresentava uno dei primi modelli in Italia di sperimentazione pubblica-privata per la gestione di un ospedale pubblico, secondo quanto previsto dall'articolo 9 bis della legge n. 502 del 1992.
Fondazione Istituto
G. Giglio di Cefalù
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