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sabato 10 maggio, 2025
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IL PRESIDENTE ALBANO: LE SELEZIONI SONO ANDATE DESERTE, LANCIO UN APPELLO

Mancano i pediatri e il punto nascite della Fondazione Giglio di Cefalù potrebbe chiudere nelle prossime settimane. A lanciare l’allarme è lo stesso presidente della Fondazione Giglio di Cefalù, Giovanni Albano.

“Abbiamo fatto uno sforzo immane – ha detto il presidente Albano - per la ricerca di nuovi pediatri. Purtroppo tutte le selezioni sono andate deserte e questo, oggi, compromette il mantenimento del punto nascite. Le linee guida ministeriali e le disposizioni assessoriali – ha aggiunto Albano – sono chiare: i pediatri sono necessari per l’assistenza al parto, in sicurezza, h. 24”.

Per garantire il servizio e la rotazione dei turni occorrono cinque pediatri. Attualmente quelli in organico al Giglio sono tre. La Fondazione ha anche attivato una convenzione con il Policlinico Universitario di Palermo, ma le ore messe a disposizioni non sono sufficienti.

“Non possiamo continuare a chiedere agli attuali pediatri – ha sottolineato Albano - di farsi carico dei turni del personale mancante. Il mio invito, che spero possa trovare riscontro, è rivolto a sensibilizzare i pediatri a presentare la propria candidatura per iniziare, sin da subito, a far parte del nostro staff”.

Gli interessati possono scrivere a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. '; document.write(''); document.write(addy_text99528); document.write('<\/a>'); //-->\n Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. o contattare l’ufficio personale allo 0921.920244

52 vl/com 2020

Fornitura urgente della specialità medicinale Ketamina Molteni 50 mg fiala ai sensi dell'art. 63 comma 2 lettera b) del D.Lgs 50/2016 s.m.i.

Pubblicato in Bandi e Appalti

Fornitura di n. 24 batterie per UPS della PET GE Discovery per la Medicina Nucleare della Fondazione

Pubblicato in Bandi e Appalti

Procedura negoziata, ai sensi dell'art.36 comma 2 lettera b) del D.Lgs.50/2016, con le modalità di cui al comma 6 del medesimo articolo, per la fornitura di dispositivi per endomeccanica

Pubblicato in Bandi e Appalti

Procedura negoziata, ai sensi dell'art.36 comma 2 lettera a) del D.Lgs.50/2016, con le modalità di cui al comma 6 del medesimo articolo, con comparazione di preventivi, per la fornitura di dispositivi chirurgici.

Pubblicato in Bandi e Appalti

Affidamento servizio di formazione “in house” per Responsabili Unici del Procedimento ai sensi del D.Lgs 50/2016

Pubblicato in Bandi e Appalti

Affidamento della fornitura, posa in opera di piante e ripristino impianto di irrigazione delle aree verdi adiacenti alla Fondazione

Pubblicato in Bandi e Appalti

Pubblichiamo una riflessione del fisioterapista Giovanni Guercio scritta nei giorni più tragici della pandamia. Racconta il percorso di un paziente, per un momento "sospetto covid", avviato alla riabilitazione. Nasce un empatia, rafforzata dal pericolo scampato, che diventa la forza per rialzarsi. E così la sua riflessione: il virus non ha piegato il nostro agire".

di Giovanni Guercio

Evento di ordinaria riabilitazione nei giorni più tragici.

Un uomo alto, con gli occhi sgranati, sta compiendo il suo percorso riabilitativo da alcuni mesi.

Quella frase scritta sul suo telefonino “torneremo a sorridere” comincia a perdere la risoluzione iniziale con cui è stata scritta.
Viene assegnato alle mie cure riabilitative.

Il respiro stanco con sibilo costante, rivela una persona provata fisicamente ma con la forza e la convinzione di non mollare, il suo progetto è un altro.
Quando mi vede nella sua stanza, qualcosa irradia il suo volto, qualcosa modifica il progetto riservato a quell’uomo.

Mi trovo a fare una gran quantità di riflessioni su come “rimettere in piedi” il paziente D.C..

Un contributo importante a questa missione viene dal medico pneumologo Giorgio Marino che con nitida visione, mi dice di investire sul paziente.

Appena fatte le dovute considerazioni, D.C. peggiora, sale la febbre, il respiro si deteriora, necessita di ossigenoterapia.

Viene sottoposto ad esami che rilevano “polmonite interstiziale”, quasi una sentenza al tempo del coronavirus.
Si accende la luce rossa, si eseguono le misure previste, si isola il paziente, si prosegue con il protocollo.

Vengo aggiornato, rimango a casa in attesa. Non sono preparato e mi adatto emotivamente.

Gli elementi ci sono tutti, sono stato a contatto con un sospetto Covid positivo, assieme ad altri miei colleghi, fra cui mia moglie, il che non migliora affatto le cose.
Per fortuna la buona notizia non tarda ad arrivare, il paziente risulta negativo al tampone.

Il giorno dopo ritorno al "fronte", il pericolo scampato rinforza “l’empatia”, vero motore per muscoli e plasticità cerebrale.

Non considerando i tecnicismi, con l’ausilio di uno standing e tanta sofferenza, riacquistiamo la stazione eretta.
L’entusiasmo di D.C. spazza via le mie perplessità nel dar luogo ad un tentativo di “deambulazione con ausili ed assistenza”, modalità con cui viene definita questa fase dagli addetti ai lavori.

L’esperimento ha successo, trenta metri del corridoio diventano il palcoscenico dell’evento.
Ma è solo un nuovo inizio.

Non ci dobbiamo fermare davanti al capolavoro biomeccanico che il nostro corpo rappresenta. La realtà ha luogo dentro di noi, dove spesso risiedono capacità non sospettate. La visione è nella mente non nell’occhio.

Allo stabilizzarsi delle condizioni cliniche, si aggiungono quelle su cui basare le future prospettive di ripresa.

L’indaffarato paziente/regista predispone l’ambiente dove trascorrere l’imminente futuro nella propria abitazione.
Conoscenza e saggezza cominciano al capezzale dell’uomo malato.

Anche nei momenti di grande difficoltà come quelli che stiamo vivendo, il virus non ha piegato il nostro agire, la cui forza è generata dalla coscienza individuale e collettiva.

Questa storia, patrimonio di insegnamenti che ogni paziente ci offre, rappresenta solo una pagina del grande libro che il nostro ospedale ci permette di scrivere.

Grazie
Giovanni Guercio

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Adesione Accordo Quadro CONSIP denominato “Stent Vascolari”

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La Fondazione

La Fondazione Istituto San Raffaele G. Giglio di Cefalù, oggi Fondazione Istituto G. Giglio di Cefalù, veniva istituita il 17 gennaio del 2003 attraverso una joint venture tra la Regione Siciliana, il Comune di Cefalù, l'Azienda USL 6 di Palermo, oggi Asp, e la Fondazione San Raffaele del Monte Tabor di Milano. Rappresentava uno dei primi modelli in Italia di sperimentazione pubblica-privata per la gestione di un ospedale pubblico, secondo quanto previsto dall'articolo 9 bis della legge n. 502 del 1992.

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